“Irlanda in Musica” a Bobbio: apertura affidata a Hevia e Sonohra

 

Radio Sound

L'estate di Bobbio si colora di verde per la sedicesima edizione di “Irlanda in musica”, una manifestazione che accoglie ogni anno ospiti illustri del panorama folk nazionale e internazionale, in una cornice di pubblico che si attesta attorno alle 5mila presenza l'anno.

Presentato questa mattina in conferenza stampa il programma della cinque giorni che si terrà a luglio nel comune più rinomato della Valtrebbia, un'edizione che “si conferma di altissima qualità per l'assessore provinciale Maurizio Parma, anche se “sarà difficile non vedere ridimensionato il programma già dall'anno prossimo”, a causa della mancanza di fondi e dello spettro dell'abolizione delle province.

Doveroso pertanto, per il sindaco di Bobbio Marco Rossi, ringraziare la Provincia per “aver creduto ancora una volta nel valore della manifestazione per tutta la Provincia. Pensare alla novità a Bobbio è sempre difficile per un comune come quello di Bobbio che ha visto in questi anni tantissimi ospiti diversi. Si tratta di riuscire a mantenere alta la qualità e abbinarla a elementi di novità. Per Bobbio, Irlanda in musica è il primo banco di prova importante per un'estate di festival culturali che culminerà nel Bobbio Film Festival. Intanto il sito dedicato ha ricevuto in due giorni dall'apertura, già oltre 2mila visite a testimonianza dell'aspettativa che il pubblico ripone nell'evento”.

Ma veniamo al programma: I live di Irlanda in Musica si terranno nelle serate del 5 e 6 luglio e poi ancora nel week end successivo, da venerdì 12 a domenica 14, e avranno come cornice la magica quinta della Basilica di San Colombano, situata nell'omonima piazza.

Apertura della kermesse con un doppio concerto evento che riporterà a Bobbio un artista molto amato: il gaitero asturiano Hevia, che in Val Trebbia viene a condividere col pubblico un progetto intrapreso con il duo di musicisti veneti Diego e Luca Fainello, ovvero i Sonohra, rivelazione di San Remo 2008.

Grazie all'uso della tecnologia, che gli ha permesso di assemblare una gaita, ovvero una cornamusa elettronica, e alla capacità di far coesistere la musica tradizionale ed il pop moderno, Hevia ha conquistato il grande pubblico. Moltissimi i riconoscimenti ed i premi che gli sono stati conferiti, tutti i suoi album, di cui esistono doppie versioni in asturiano ed inglese, sono stati un successo. La gaita di Hevia, unica ed inconfondibile, è diventata richiestissima: non si contano featuring ad album di artisti pop e rock e le collaborazioni, tra cui appunto quella che ha portato il musicista asturiano nel nostro paese, per partecipare all'ultimo album dei Sonohra, La storia parte da qui, uscito nel 2012.

 

Il weekend prosegue con i Flook, formazione anglo-irlandese di fama internazionale, per la prima volta a Bobbio. Guidati dalla flautista e fisarmonicista Sarah Allen, un grande talento che vanta esperienze varie nell’ambito della etno pop music britannica, i Flook si sono formati nel 1995: inizialmente erano un trio di flautisti, di cui già faceva parte Sarah, poi, dopo i primi anni, la formazione ha preso le sembianze che ha ancora oggi. I Flook si sono fatti spazio nel già affollato panorama della band di musica celtica tradizionale grazie alla tecnica brillante e ad un connubio di richiami alla tradizione e coraggiosa inventiva.

La band, ritornata sulle scene da un annetto, dopo che i musicisti si erano imposti un stop per motivi personali nel 2008, arriva a Bobbio dopo una lunga tournée mondiale. La formazione che si esibirà nella seconda serata di Irlanda in Musica è la stessa che negli ultimi mesi ha visto tutti i più grandi palchi internazionali: Sarah ai flauti e all'accordion, l'organetto diatonico della musica irlandese tradizionale, Ed Boyd alla chitarra e bouzouki, John Joe Kelly al bodhran e mandolino e Brian Finnegan ai whistles e bansuri.

 

“Scelte più ardite nel secondo weekend, la cui novità principale sarà l'allestimento di una pista da ballo di fronte al palco per favorire le danze” – ha spiegato Davide Rossi, presidente di Fedro, la cooperativa che si occupa della direziona artistica del festival.

Venerdi 12 luglio la formazione inglese The Old Dance School si esibirà in un live che combina sapori di folk e classici, elettronica e jazz. Contrabbasso acustico, doppio violino, benjo e ben quattro voci per uno spettacolo che si preannuncia molto coinvolgente.

 

Ritmi ancor più serrati sabato con il combat folk degli Stramash, gruppo scozzese formatosi nel 2010, ma con già due album alle spalle: The Uprising e The Lion Rises, uscito un paio di mesi fa. Fautori della nascita della band sono il batterista Andrew Lowrie e il chitarrista Andrew Jackson, che era ed è rimasto anche il cantante della band. Nel giro di qualche mese, ad Andy ed AJ si sono aggiunti altri musicisti, e gli Stramash hanno raggiunto la formazione definitiva. Il primo ad unirsi alla coppia di amici è stato il bassista Will Maxwell, che ha ampliato il range musicale d'ispirazione degli Stramash, grazie alla sua conoscenza di folk e rock. Subito dopo è stata la volta del chitarrista Micheal Gilfeather. L'ultimo pezzo che mancava a questo puzzle era un piper, ovvero un suonatore di cornamusa, mancanza presto colmata da Iain Alexander Marr, musicista ben noto nella scena Celtic Folk internazionale che ha suonato al fianco di Carlos Nunez in una lunga tournée che ha toccato anche l'Italia. Con anfibi e tatoos accostati ai kilt tradizionali e ad un folk sporcato di rock con qualche sbavatura punk, gli Stramash promettono spettacolo.

 

Domenica 14 luglio sarà la volta degli occitani Tou Tapage. Sei giovani musicisti, tutti provenienti del saluzzese e dell’occitana Val Varaita, hanno raccolto l'eredità lasciata loro da alcuni “padri spirituali”, che hanno trasmesso la passione per la ricerca stilistica e musicale tradottasi poi in un nuovo genere ricco di contaminazione, un genere definito Nu FolkRock dOc: non solo quindi rock a “denominazione d’origine” ma la costante ricerca di nuove sonorità folk sulle quali innestare l’estro e la fantasia di arrangiamenti caldi e accattivanti.

La proposta musicale dei Lou Tapage si presenta assai variegata: la maggior parte del repertorio è ormai rappresenta da brani di composizione propria, completamente originali o composti ispirandosi a musiche e sonorità provenienti dalle più diverse tradizioni (provenzale, catalana, basca, bretone, irlandese..) e fortemente rivisitati; da un punto di vista metrico e ritmico, le musiche proposte possono quindi essere ballate secondo diverse codificazioni tradizionali, lasciando spazio a differenti interpretazioni.

Quattro album già pubblicati ed uno in dirittura d'arrivo, i Tapage vantano un'intensissima attività live in Italia ed in tutt'Europa, dove hanno preso parte ai più importanti festival folk. Un concerto tutto da ballare per una serata all'insegna del divertimento.

 

Collateralmente alla manifestazione musicale, domenica mattina verrà allestito un mercatino dell'artigianato celtico sotto i portici di San Colombano e due formazioni italiane si esibiranno in uno spettacolo itinerante nelle vie principali di Bobbio, per allietare l'aperitivo dei passanti. A partire dalle 10,30 del mattino sarà possibile ascoltare Le Mosche di Velluto Grigio e il Raffaele Nobile Ensemble. Il primo è un gruppo celtic punk lombardo nato alla fine degli anni Novanta. Amanti del folk irlandese e delle ballate malinconiche rilette in chiave punk, gli MVG si rifanno ai gruppi come i Pogues ed i The Doubliners. Quanto a Raffaele Nobile, si tratta di un violinista e compositore vogherese che da molti anni si occupa di ricerca e riscoperta della musica etnica, con particolare riferimento alla tradizione popolare dell’Oltrepo Pavese.
 

Durante tutte le serate di Irlanda in Musica saranno attivi gli stand gastronomici allestiti in Piazza San Colombano, aperti dalle ore 19:30. Accanto ai piatti della tradizione festaiola, verranno proposti anche alcuni piatti di ispirazione Irish, così come Irish d'importazione saranno le immancabili birre chiare, rosse e, soprattutto, scure.