“Serpeggia un clima di preoccupazione e voglia di cambiamento tra i lavoratori dell’Asp Città di Piacenza, l’ente che si occupa di buona parte dei servizi socio assistenziali e di disabilità nel Comune di Piacenza”. Lo confermano le Organizzazioni sindacali di CGIL CISL UIL, dopo l’assemblea coi lavoratori e dopo l’incontro avuto con l’amministrazione.
Infatti da poche settimane è stato presentato il consuntivo del 2012, chiuso con una passività di 1 milione e 60 mila euro, anziché 400 mila euro come preventivato, e le stime per i prossimi anni sono nere, si parla di passività nell’ordine crescente di più di 1 milione di euro.
“Chiaro a tutti è l’impossibilità di andare avanti svendendo patrimonio pubblico per ripianare il bilancio, anche perché seppur “ente ricco”, prima o poi le risorse sono destinate a finire” scrivono Gaetano Bonetti di Fp Cgil, Alberto Canepari di Cisl-Fp e Ermanno Rizzi di Uil Pubblico impiego in una nota. Inoltre a tutt’ora non è chiara la scelta dell’azienda su come procedere nell’applicazione della normativa regionale d’accreditamento: quanto spazio lasciare al privato a quanto al pubblico; in tempi lontani si era parlato di concorsi per assumere personale.
“Di certo – denunciano Gaetano Bonetti, Alberto Canepari, Ermanno Rizzi – la normativa regionale ha irrigidito la macchina e alcune cose non vanno, tutto questo si ripercuote in maniera negativa su tutte le Asp della regione, la normativa va rivisitata”.
“Nei prossimi giorni – continuano i sindacalisti – siamo in attesa che l’amministrazione ci convochi per discutere che idee hanno sul personale in termini di reparti e sui programmi che intendono attuare per rientrare almeno in parte col bilancio, perché pensiamo che investire nel sociale voglia dire prevenire disagi futuri ed è chiaro che difficilmente si potrà arrivare ad utili o pareggi. Il sociale non va letto in termini economici ma in termini di benessere di vita e di comunità, sul lungo periodo”.
Come organizzazioni sindacali – si legge nella nota diffusa – ci sentiamo di fare un plauso e ringraziare i lavoratori di questo ente, in particolare chi lavora sui reparti, perché sono loro che assieme ai colleghi portano concretamente avanti i servizi, pur nelle difficoltà. Per questo auspichiamo che l’amministrazione trovi le risorse per il fondo 2012 e 2013 dei lavoratori che da un lato diminuisce mentre aumenta l’opera e l’impegno che viene richiesto e messo in campo dagli stessi lavoratori.
Un'immediata possibilità di risparmio – spiegano i sindacalisti -sarebbe un'unica figura tra direttore presidente e cda, cosi come sembrerebbe suggerire la normativa regionale. Questo farebbe risparmiare parecchie risorse, circa 120 mila euro, soldi pubblici pagati dai cittadini. “Qualche altra idea noi assieme alle rsu e ai lavoratori le abbiamo – concludono Cgil, Cisl, Uil – e per questo chiediamo un confronto con un riscontro concreto”.