Pendolari a Moretti: “Sono dieci anni che aspettiamo, solo noi mai ascoltati”

Non è piaciuta la visita di ieri dell’ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti a Piacenza al matrimonio della parlamentare Paola De Micheli. Non tanto per l’occasione gioiosa, quanto perché sono anni che le associazioni che tutelano le persone che ogni giorno viaggiano sui treni chiedono un incontro per poter discutere della situazione del servizio, senza avere risposta. 
Così, ancora una volta, a farsi portavoce del malcontento è stato il presidente dei pendolari, Ettore Fittavolini. “Quella della linea veloce Piacenza-Milano è una storia vecchia 10 anni, da quando venne approvato l’accordo di programma per l’alta velocità che passava nel Comune. C’è scritto a chiare lettere – ha detto il presidente e anch’egli pendolare – che le Ferrovie devono garantire l’utilizzo della linea anche per uso pendolare. Poi Piacenza è una delle poche città che ha una interconnessione tra linea storica e tradizionale. Sono solo due gli orari, alla mattina e alla sera, che fanno la tratta. Arrivano fino allo snodo del ponte sul Po, poi si immettono nella linea tradizionale. La nostra proposta è datata 2007, da allora abbiamo sentito solo stupidaggini: che se ne sarebbe fatto carico il Politecnico, la Camera di Commercio o Confindustria. Solo i pendolari che usano i treni non vengono ascoltati”. 

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Ha fatto un certo effetto, insomma, vedere Moretti in città dopo che in passato aveva saltato un incontro proprio alla Camera di Commercio per parlare della questione (a causa della neve la giustificazione ufficiale, per la contestazione prevista dei pendolari quella ufficiosa). “Fa parte del gioco della politica, che agli italiani inizia a dare fastidio – ha detto Fittavolini – Questo signore si comporta come un ras di quartiere. E’ un impiegato dello Stato ma quando ne parla sembra l’amministratore delegato di una società privata, che non prende soldi dallo Stato e guadagna”. E ancora, sui rapporti sindacali instaurati in questi anni: “Di Moretti da fastidio l’atteggiamento arrogante e presuntuoso. Ogni volta che c’è da discutere usa le querele e i tribunali, venendo poi sistematicamente battuto. Le sentenze non si commentano ma si accettano. Con noi ha perso varie volte per danno esistenziale, oltre che con alcuni ferrovieri reintegrati e prima  licenziati per averlo contestato” ha detto Fittavolini che ha poi concluso amaramente: “Siamo in 3 milioni a viaggiare ogni giorno e a fare i conti con sporcizia, disservizi, ritardi, riscaldamento e aria condizionata mancanti, assenza di informazioni e stazioni che sono diventate centri commerciali che non si preoccupano più dei viaggiatori. Solo lui non vede la realtà chiuso nel suo palazzo dorato”.