Un progetto multimediale che raggruppa musica, racconti e immagini: il tutto riassunto in un cofanetto cui partecipano numerosi artisti piacentini che sarà distribuito alla volta di settembre. E’ il biglietto da visita del sito Piacenza Music Pride, presentato a Radio Sound da Sara Marenghi e Giovanni Castagnetti. Nel corso del programma “Taxi Driver” i due hanno ricordato il coraggioso e ambizioso scopo cui stanno dedicando tutte le loro energie: “inutile stare a lamentarsi che a Piacenza non c’è niente quando invece esistono molte realtà creative, persone che hanno solo bisogno di trovare spazi e organizzazione” – ha detto Castagnetti – “Piacenza è, non solo geograficamente, al centro del mondo. Viviamo in un intreccio di diramazioni che ci portano ovunque. Vogliamo arrivare ai piacentini in giro per il globo. E poi questo è un progetto può portare posti di lavoro in vista di Expo 2015, al quale ci dobbiamo presentare con un buon biglietto da visita”.
Il progetto di Piacenza Music Pride si riassume dunque nel cofanetto intitolato "CantiAmo PIacenza", che intende rappresentare la città, la provincia, le sue peculiarità culturali e poterle esportare. Al lavoro partecipano molte associazioni del territorio: sono sono Airbag e Kastaproject, in collaborazione con Concorto Cinematica. Ma sono della partita anche il musicista Carlo Cantore, al quale è affidato il compito di produrre una canzone, che prenderà spunto da un testo dello scrittore Marco Bosonetto e diventerà un vero e proprio video clip a cura di Federico Maccagni e Francesco Barbieri. La parte grafica del cofanetto sarà curata da Alicelab e Wonderland, con traduzioni in inglese, spagnolo e francese di Jane Upchurch, Beatriz Paifer e Isabelle Détrez e il tutto sarà registrato dagli studi Giardini Sonori, Mofo Studio e Elfo Studio.
In attesa che il cofanetto “CantiAmo Piacenza” sia ultimato, e che venga realizzata una redazione stabile di Piacenza Music Pride che aiuti la promozione degli artisti, Castagnetti e Marenghi auspicano anche una gestione “start-up” delle nuove imprese giovanili. Un’idea niente male, difficile ma non impossibile da realizzare, che potrebbe fare decisamente la differenza. Per tutti i dettagli vi rimandiamo alla registrazione dell’intervista, in allegato a questo articolo.