Se ne è andato "uno dei figli migliori di Piacenza". Così gli amici di lunga data inquadrano la figura di Ferdinando Arisi, il noto storico e critico d'arte piacentino scomparso oggi pomeriggio all'età di 92 anni. Da tempo Arisi era ammalato ed era ricoverato alla Casa di cura Piacenza. Una vita, la sua, spesa per l'arte, tra libri e ricerche che lo avevano consacrato tra i principali esperti d'arte a livello nazionale. Un curriculum infinito di incarichi di prestigio, a cominciare dall'essere uno dei padri fondatori, dopo la Guerra, del Museo civico di Palazzo Farnese; e ancora direttore negli anni Novanta della Galleria d'arte Ricci Oddi, membro instancabile e fondatore degli Amici dell'Arte nonché responsabile della Strenna, la sua lungimirante e preziosa pubblicazione. Fino a due anni fa Arisi aveva insegnato alla scuola d'arte Gazzola, ma ancor prima era stato docente di storia dell'Arte all'Università di Brescia, dove aveva coltivato le amicizie con Monsignor Guido Tammi e il professor don Franco Molinari; e poi ancora aveva insegnato al liceo classico Gioia. Autore di centinaia e centinaia di illuminate pubblicazioni che insieme costituiscono una "enciclopedia" importante di tutto ciò che è arte. Ha legato il suo nome, insieme a quello dell'amico Vito Neri, alle mostre del Panini e a quelle dei Romantici Francesi. Con il famoso collega Vittorio Sgarbi ha allestito la mostra di Gaspare Landi e quella di Bot. Fu Arisi ad accogliere e accompagnare l'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro durante la sua visita piacentina tra i tesori artistici della nostra città. Intorno a lui tanti amici che ne riconoscevano il valore unico di uomo e intellettuale sopraffino: tra questi l'avvocato Corrado Sforza Fogliani, Ernesto Leone, Vito Neri, senza dimenticare il compianto Lino Gallarati. La notizia della sua scomparsa ha suscitato molto cordoglio. Lascia la moglie Dina Bosi, le figlie Elena e Raffaella, cinque nipoti e due pronipoti. I funerali di Arisi si terranno giovedì mattina alle 9,30 nella chiesa di San Giovanni in Canale in viale Beverora.
Tutta redazione di Radiosound/Piacenza24 si stringe intorno ai famigliari e porge sentite condoglianze.