Fiorenzuola invasa dai colori e dalle tradizioni di oltre 2mila sikh

Oltre duemila sikh, arrivati da tutte le province limitrofe e non solo, hanno invaso Fiorenzuola per il raduno partito questa mattina. Con i loro costumi colorati e caratteristici hanno effettuato una lunga processione per tutta la cittadina iniziata da piazzetta della Rocca. I sikh indiani credono in alcuni simboli: il loro testo sacro e la figura del guru e il lavacro della strada.

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Il Sikhismo è una religione monoteista nata in India settentrionale nel XV secolo, basata sull'insegnamento di dieci guru che vissero in India tra il XV ed il XVII secolo.

L'etimologia della parola Sikhismo si rintraccia nella parola sikh, che deriva dal sanscrito e che significa "discepolo" o "allievo".

I sikh sono i devoti del Guru Granth Sahib, le sacre scritture dei 10 guru che si sono succeduti dal 1469 al 1708 e di altri amanti del Creatore. Vivono principalmente nel Punjab (Nord-India). Pregano il Creatore onnipresente ed onnipotente, che si manifesta attraverso ilCreato e che è raggiungibile grazie alla preghiera e all'aiuto di una guida, il guru, cioè colui che dà la luce (saggezza) al buio (l'ignoranza).

Il Sikhismo si basa su tre principi:

  • Ricordare il Creatore in ogni momento;
  • Guadagnare lavorando onestamente;
  • Condividere il guadagno.

Le Sacre Scritture non riconoscono il sistema delle caste e nemmeno approvano l'adorazione degli idoli, i rituali e le superstizioni. I sikh considerano venerabile solo la parola del Creatore rappresentata dalle Sacre Scritture dei guru.

I guru sikh non hanno sostenuto la necessità della vita ascetica e dell'isolamento dal mondo per guadagnare la salvezza. Quest'ultima può essere raggiunta da chiunque si mantenga onestamente e conduca una vita normale. Non esiste un clero nel Sikhismo.

Ai sikh è proibito ogni tipo di dipendenza da sostanze, come l'alcoltabacco e altro; in più non possono mangiare qualsiasi tipo di carnepesce e uova; o tagliarsi i capelli/peli del corpo. Un sikh deve considerare la moglie di un altro uomo alla stregua di sorella o madre, e la figlia di un altro come sua. La stessa regola è applicata anche alle donne.

L'istituzione del "Langar" (cucina comune) serve a creare uguaglianza sociale fra l'intero genere umano. Essa è un luogo in cui persone di estrazione sociale alta e bassa, ricchi e poveri, istruiti e ignoranti, re e mendicanti, o di altre religioni condividono tutti lo stesso cibo, sedendo insieme in un'unica fila.

Si ritiene che la donna abbia la stessa anima dell'uomo e che quindi goda degli stessi diritti dell'uomo ad una crescita spirituale, di partecipare alle congregazioni religiose e di recitare gli inni sacri dei templi sikh. Il rapporto fra uomo e donna è di assoluta uguaglianza.