Centralina di San Salvatore, arriva il no della Regione Emilia Romagna. Nei giorni scorsi il dirigente del Servizio Tecnico di Bacino degli affluenti del Po, Gianfranco Larini, ha sottoscritto l’atto con cui esprime parere contrario alla realizzazione dell’impianto per la produzione di energia idroelettrica. Un parere che sarà portato all’attenzione della Conferenza dei Servizi, chiamata a concludere la procedura di valutazione dell’impatto ambientale del progetto.
Secondo i tecnici regionali, a chiudere la strada alla centralina è il fatto che l’intervento proposto si configura come una nuova opera di sbarramento sul fiume Trebbia. In base alla delibera della Giunta regionale (la 1793 del 2008), impianti simili possono essere realizzati solo se necessari alla difesa idraulica del territorio e se rientrano tra le opere programmate dalle amministrazioni competenti. Due circostanze che non si riscontrano nel caso di San Salvatore: per questo il Servizio Tecnico di Bacino ha bocciato il progetto.
«La posizione della Regione è netta e senza indugi – commentano l’assessore all’Ambiente e alla Riqualificazione Urbana Sabrina Freda e l’assessore alla Sicurezza territoriale Paola Gazzolo – da sempre sosteniamo che i meandri del Trebbia rappresentano un patrimonio ambientale e sociale da salvaguardare. Una tutela che ora è avvallata da uno specifico atto amministrativo, assunto in piena coerenza con le norme regionali nel campo delle fonti rinnovabili».
Freda e Gazzolo sottolineano la correttezza della disciplina dettata dalla Regione Emilia Romagna in materia. «L’obiettivo è sicuramente quello di sviluppare l’energia pulita: siamo convinte che la green economy rappresenti un’opportunità fondamentale per costruire una Regione sempre più verde, più forte e più competitiva. Al tempo stesso si sono però fissate regole precise per garantire la piena sostenibilità ambientale e sociale di ogni intervento proposto in questo settore: il parere contrario all’impianto di San Salvatore ne è diretta attuazione e costituisce un esempio della lungimiranza del sistema di norme definito».
«Ora – concludono – siamo certe che il procedimento di valutazione dell’impatto ambientale della centralina possa proseguire con la serietà che fin’ora l’ha caratterizzato per sancire il rigetto definitivo del progetto presentato».