Colpo di scena al processo che vede come principale imputato l'imprenditore di Castelsangiovanni Marco Fagioli, 53 anni, titolare dell'omonima azienda specializzata nel commercio di pneumatici e accusato per un'evasione fiscale multimilionaria al termine di una lunga indagine condotta dai militari della Guardia di Finanza. Il giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Bersani ha rimesso gli atti al presidente del tribunale in seguito a un'istanza presentata in corso d'udienza dall'avvocato Paolo Fiori che difende uno dei co-imputati di Fagioli in questa vicenda e nello specifico Paola Gobbi Cavanna, moglie dello stesso Fagioli.
Richiesta che il legale ha avanzato dopo aver visto in aula oggi per la prima volta un decreto emesso dallo stesso giudice (e relativo al rigetto di una richiesta avanzata da altri difensori per una posizione collegata), nel quale decreto si ravviserebbe – sempre secondo l'avvocato Fiori – una sorta di anticipazione del giudizio da parte del magistrato; il quale, naturalmente, non deve far conoscere la sua valutazione se non in sede di pronunciamento della sentenza. «Nel decreto in questione – spiega il legale – si attribuiscono alla mia assistita delle qualifiche che nemmeno il pubblico ministero le aveva attribuito nel formulare le accuse».
Alla richiesta dell'avvocato Fiori – che ha poi visto associarsi anche l'avvocato Franco Livera, difensore di Fagioli – è seguita una discussione nel corso della quale si è parlato anche di istanza di ricusazione del giudice. Discussione conclusasi però con la decisione del giudice di astenersi per ragioni di opportunità alla luce delle nuove posizioni emerse.
Morale: atti rimessi al tribunale e processo che dovrà proseguire con un nuovo giudice.
Conseguenza indiretta dell'astensione del gup è che molto probabilmente il principale imputato Marco Fagioli, in carcere da mesi, verrà rimesso in libertà per decorrenza dei termini.
Prima dell'astensione, tuttavia, il giudice Bersani ha comunque fatto in tempo a definire la posizione degli altri tre imputati nell'ambito dell'udienza di oggi: si tratta dei tre commercialisti piacentini che componevano il collegio sindacale della società di Fagioli, e cioè Alberto Squeri e Andrea Fugazza (difesi dall'avvocato Graziella Mingardi) e Gianmarco Valentini (difeso dall'avvocato Paola Vincini). Nei loro confronti il giudice ha emesso una sentenza di non luogo a procedere perché ritenuti completamente estranei ai fatti; decisione che era stata preceduta da una richiesta in tal senso formalizzata dallo stesso pubblico ministero, che inizialmente li aveva accusati e che poi evidentemente, nel corso delle indagini ha cambiato idea alla luce di una ricostruzione più precisa.