Addio Carlo Squeri: “Umile e generoso, simbolo dell’imprenditoria piacentina”

"A voi mi rivolgo, Angela, Alberto e Dario. Vi vogliamo bene, non siete soli". Cosi' ha esordito don Bruno Perazzoli durante l'omelia per il funerale di Carlo Squeri, 92 anni, l'imprenditore scomparso nei giorni scorsi. Una cerimonia funebre, svoltasi nella chiesa di San Paolo in via Scalabrini, alla presenza di tutto il mondo economico piacentino. Su tutti Confindustria, che Squeri contribui' a fondare e Coldiretti, al quale e' sempre stato legato per la sua attivita', con l'importante ditta conserviera Steriltom. "La morte e' stata vinta, con la Resurrezione di Cristo. Per questo Carlo e' piu' vivo e piu' felice di prima" ha continuato don Perazzoli, rivolgendosi direttamente alla moglie, ai figli e alle persone care presenti nelle prime fila. Carlo Squeri, decano degli i prenditori piacentini, aveva fondato l'azienda di Casaliggio nel 1943 e negli anni era diventato il primo produttore di passata di pomodoro in Italia. Moderno e innovativo, era stato uno dei primi pionieri che si erano anche spinti oltre confine. "Oggi per noi e' una Pasqua – ha detto il parroco -, perche' nel suo significato piu' antico vuol dire passaggio. L'importante e' che il nostro amico Carlo – ha poi concluso visibilmente commosso lui stesso – abbia vissuto umilmente e secondo la regola cristiana: facendo del bene sempre, del male mai".

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