Sono stati nominati da Cgil, Cisl e Uil i rappresentanti dei lavoratori territoriali alla sicurezza. Si tratta di figure, individuate a livello unitario dai sindacati, che si occuperanno di monitorare i sistemi di sicurezza delle aziende artigiane. “Una vera rivoluzione dal momento che il settore in questione fino ad oggi era privo di una rappresentanza sindacale che si occupasse di vigilare sulla sicurezza dei lavoratori” spiega Bruno Malvezzi della Cgil. I tre responsabili sono stati nominati questa mattina e sono: Giuseppe Gualazzini, Paola Rossi e Maurizio Mori. I tre sindacalisti saranno inviati da associazioni, datori di lavoro, lavoratori stessi e consulenti nelle aziende per verificare la presenza di eventuali lacune in materia di sicurezza e salute dei dipendenti. Se troveranno tutto in ordine firmeranno una sorta di via libera (in termini tecnici un Pos) all’abitabilità, in caso contrario segnaleranno l’eventuale falla e da quel momento l’azienda si dovrà impegnare per porre rimedio alla problematica.
Ma qual’è la situazione delle aziende piacentine?
“Le aziende piacentine in generale sono tutte in regola e non si riscontrano particolari criticità” spiega Malvezzi. “Semmai, quello che riscontriamo è una cultura del lavoro più disordinata, un effetto della crisi e non solo piacentino, bensì nazionale. In altre parole, la crisi ha modificato radicalmente i ritmi delle aziende: gli organici sono ridotti ma i carichi di lavoro, anche se in generale sono minori, occasionalmente tornano ad essere gli stessi. La conseguenza è che in certi periodi i lavoratori si trovano a dover operare in tempi e organici esigui con ripercussioni sulla sicurezza e sulla loro incolumità. I dati forniti in merito agli infortuni sul lavoro indicano un calo degli incidenti, ma questo è dovuto al fatto che le aziende sono diminuite o lavorano meno o ci sono meno lavoratori. In realtà, tracciando una media proporzionata alle aziende attualmente esistenti gli infortuni fanno registrare un lieve aumento”.