Potenziare lo scambio gomma-ferro e rendere il Po navigabile. Sono le grandi sfide, alle quali Piacenza è chiamata per rendere la nostra città un’importante snodo della logistica a livello nazionale e non solo. Sono le istanze, emerse dal seminario promosso dall’Istituto sui Trasporti e la Logistica, in programma per l’intera giornata presso la sala Guidotti dell’Urban Center.
“La gestione delle piattaforme logistiche: esperienze europee a confronto”, questo il titolo del workshop, iniziato alle 10.30 di questa mattina con una prima sessione dedicata al ruolo delle istituzioni, cui sono intervenuti, l’assessore alla Pianificazione Urbana del Comune di Piacenza Silvio Bisotti, il sindaco di Monticelli d’Ongina Michele Sfriso, l’assessore allo Sviluppo Urbano del Comune di Castel San Giovanni Giovanni Bellinzoni, la funzionaria per la logistica del trasporto merci della Regione Emilia Romagna Giuliana Chiodini e il dirigente dell’area Sviluppo Economico, Pianificazione e Programmazione del Territorio della Provincia di Piacenza Davide Marenghi.
“Abbiamo ereditato la sfida, che punta a ottimizzare l’intermodalità gomma-ferro e stiamo lavorando i questo senso – ha spiegato l’assessore Bisotti -, abbiamo avuto incontri e progetti pronti con Rfi (rete Ferroviaria Italiana), in particolare per la zona della Granella che dovrebbe trasferire il fascio di binari merci della stazione di Piacenza”. Ma gli obiettivi, oggi, ha poi aggiunto l’assessore alla Pianificazione Urbana, sono altri: “Mi riferisco all’Apea, cioè trasformare la zona della logistica in un’area produttiva ecologicamente attrezzata, oppure l’ottimizzazione dei servizi con il controllo degli accessi. Rendendo l’area funzionale con un contenimento di costi e quindi una risposta di efficenza per l’interesse delle aziende”.
Chi invece ha portato un modello che funziona nella logistica, come spesso accade è tedesco. Si tratta di Bernard Hintzen, del Ministero dello Sviluppo e dei Trasporti della regione di Magdeburg, capitale del Land della Sassonia – Anhalt: “Noi abbiamo una situazione particolare – ha premesso – la mia regione fino a 20 anni fa era oltre cortina e le infrastrutture erano devastate con forte bisogno di ristrutturarle. Le imprese che si sono insediate, via via, hanno costruito le loro strutture. La situazione oggi è che abbiamo collegamenti con l’hinterland dei porti del mare tedesco che sono molto vantaggiosi per il trasporto di merci”. Insomma, la via dell’acqua, sulla quale Piacenza potrebbe puntare ma, purtroppo, anche Hintzen si è accorto che manca l’elemento fondamentale: la navigabilità. “Il Po è un fiume impressionante, peccato non sia ancora navigabile. Ci sono però tante strada e ferrovie, su cuisi può costruire una zona logistica di attrazione internazionale”.
Insomma, le comunicazioni saranno fondamentali per sviluppare il settore. Chi chiede maggiore attenzione in questo senso è stato il sindaco di Monticelli, Michele Sfriso, il quale ha portato all’interno del seminario il modello perseguito dal suo paese: “Dobbiamo pensare alla logistica dei grandi numeri. Siamo in mezzo alla pianura padana, dove si produce il 40% del Pil da 13 province – ha spiegato il primo cittadino -. Per questo servono vari servizi, come lo sportello doganale, il sistema di gestione integrato, sistemi informatici”. E poi è tornato sul grande tema, quello delle comunicazioni: “Noi a Monticelli vediamo in questo periodo l’inizio dei lavori per la conca sul Po, che da continuità dall’Adriatico fino alla Svizzera. Il Grande fiume deve tornare navigabile e il mio paese è al centro di questa intermodalità”.
La pianificazione delle aree con queste vocazioni spetterà alla Provincia. Così è stato il dirigente Marenghi a ricordare le zone sulle quali si concentra l’attenzione: “A Piacenza, Castelsangiovanni, Caorso e Monticelli. Noi dovremo coordinare questi centri”. Ma, oltre al coordinamento interno, l’ente di via Garibaldi sta già lavorando per puntare, come detto, sui “grandi numeri” ha precisato Marenghi: “Con il piano territoriale di coordinamento provinciale abbiamo instaurato legami con i porti liguri e, insieme alla Regione e all'autorità portuale di Genova, grazie alla sottoscrizione di un protocollo di intesa, puntiamo a migliorare rapporti di qualunque tipo: infrastrutturale, immateriale o per favorire opportunità di scambio tra porto ligure e area piacentina”.
Alle 11.30, la seconda sessione sulle piattaforme logistiche in Europa, con la partecipazione di Marco Spinedi, senior advisor di Mode Consulting, che proporrà un confronto tra l’Italia e gli altri Paesi, co la relazione di Bernard Hintzen, del Ministero dello Sviluppo e dei Trasporti della regione di Magdeburg, capitale del Land della Sassonia – Anhalt.
Alle 14, la tavola rotonda coordinata dall’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Piacenza Francesco Timpano, sulle piattaforme logistiche come strumento di competitività del territorio: a discuterne, Maurizio Tarasconi di Piacenza Intermodale Spa, Luigi La Vista di Unieuro Spa, Andrea Colzani di Ikea Italia Distribution e i rappresentanti delle aziende Geodis di Castelsangiovanni e Gazeley Italia Srl di Monticelli d’Ongina.
La chiusura dei lavori è prevista per le 16 circa. Il workshop di lunedì 3 giugno si inserisce all’interno di un più ampio progetto territoriale, grazie al quale la classe seconda del corso di Tecnico superiore per l’infomobilità e le infrastrutture logistiche, nello scorso mese di marzo, ha visitato l’interporto di Villach, il porto di Koper, la Facoltà di Studi marittimi e Trasporti dell’Università di Lubiana e il porto di Trieste.