Il 23 maggio ricorre la giornata mondiale della tiroide: l’evento si celebra con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle patologie a essa correlate, con particolare riguardo all’azione preventiva della iodo-profilassi.
La tiroide è una ghiandola endocrina preposta alla sintesi e alla secrezione degli ormoni tiroxina (T4) e triodotironina (T3), che svolgono un ruolo centrale nello sviluppo nervoso e scheletrico del feto e del bambino. Nell'adulto hanno importanti effetti sulla regolazione del metabolismo basale, sull'apparato cardiovascolare, sul metabolismo lipidico e glicidico e sul metabolismo osseo.
“Le malattie della tiroide – spiega Daniela Pancotti, responsabile dell’Endocrinologia dell’Ausl di Piacenza – sono di frequente riscontro nella popolazione generale, con una forte predilezione per il genere femminile, possono essere interessate tutte le età, compresa l’età fetale e neonatale”.
La causa più frequente nella popolazione mondiale è la carenza alimentare di iodio che si manifesta con un aumento di volume della tiroide (“gozzo”). “La più efficace prevenzione del gozzo e dei noduli tiroidei – chiarisce la specialista – è la iodoprofilassi, facilmente attuabile mediante l’uso di sale fortificato con iodio, ovunque ampiamente disponibile”.
A Piacenza è ormai consolidata l’attività del centro di riferimento provinciale: l’ambulatorio di Endocrinologia (che fa capo alla Medicina Eri diretta da Davide Imberti) offre alla cittadinanza un servizio già strutturato, con vie preferenziali per i casi urgenti.