Il maltempo sta mettendo a dura prova l'agricoltura piacentina: le conseguenze delle prolungate precipitazioni eccezionali di questa primavera si stanno facendo pesantemente sentire. Nel fine settimana il Po ha esondato nelle aree golenali e permane la situazione di allerta per le perturbazioni che non accennano ad abbandonare la zona. L’ufficio studi di Confagricoltura Piacenza ha stimato in 100 milioni di euro i danni diretti e connessi nella nostra provincia causati dall’ondata di maltempo ormai protratta da oltre due mesi. La stima è relativa alla mancata produzione di barbabietola da zucchero, pisello da industria e cipolla che non sono state seminate a causa dell’impraticabilità dei campi. Si stima, inoltre, una perdita di circa il 40% delle produzioni di cereali e del pomodoro da industria, che, ad oggi, è stato trapiantato solo in parte. Punto interrogativo sul mais, anch’esso seminato parzialmente, fra mille difficoltà e in condizioni pedoclimatiche molto sfavorevoli. Terminate le piogge, bisognerà attendere ancora diversi giorni prima che le macchine possano entrare in azione, in quanto un intervento nelle condizioni attuali rischierebbe di compromettere la struttura stessa dei terreni. Visti i tempi ormai assai stretti, molti agricoltori si vedranno costretti a seminare mais più precoci, con un ciclo di vita più rapido ma con rese inferiori rispetto alle varietà prescelte in presenza di condizioni normali. Al conto vanno aggiunti i danni della grandinata della scorsa settimana nella zona di Borgonovo Val Tidone e di Ziano. Le campagne sono sott'acqua con centinaia di ettari di terreno allagati perché non riescono più ad assorbire le precipitazioni cadute in misura straordinaria. Non c'è raccolto che non sia compromesso, dal pomodoro alla soia al mais fino al fieno maggengo di cui le piogge hanno ritardato il primo taglio. Ne risentono anche gli allevamenti che avranno difficoltà ad approvvigionarsi e non possono neppure procedere con le tradizionali operazioni di spandimento di liquami sui terreni che, inzuppati impediscono qualsiasi lavorazione in campo. “Confagricoltura Piacenza – commenta il presidente,Enrico Chiesa – reitera le richiesta dello stato di calamità naturale inoltrata quindici giorni fa alle istituzioni competenti e l’adozione di tutte le misure consentite dalla normativa, incluso l’anticipo dell’erogazione dei premi PAC agli agricoltori. Ringraziamo, in merito, il Prefetto – conclude Chiesa – che, avvalorando la nostra richiesta di determinazione dello stato di calamità naturale, ha scritto agli assessorati all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Piacenza condividendola e chiedendone riscontro per quanto di competenza”.