E’ stata consegnata alla Procura della Repubblica una lettera scritta da tre dei sei poliziotti piacentini arrestati il mese scorso con accuse che vanno dal traffico di droga allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione. Una lettera nella quale, in un breve passaggio, si farebbe riferimento al timore da parte dei tre indagati di essere spostati dalla squadra mobile. Lettera indirizzata al segretario provinciale del Siap Sandro Chiaravalloti il quale oggi torna a parlare del caso in questione scrivendo a sua volta al questore di Piacenza Calogero Germanà.
Una missiva che pone l’attenzione su quello che Chiaravalloti ritiene un episodio rilevante, un episodio “che esige una risposta da parte dell’amministrazione”. E l’episodio è la rimozione di fatto dell’ispettore Walter Verardi dall’incarico di responsabile della squadra narcotici; il quale era stato assegnato a quel ruolo ma che poco dopo è stato spostato al Posto fisso di polizia presso l’ospedale di Piacenza. Spostamento considerato dallo stesso Verardi un demansionamento vero e proprio.
Pur senza entrare nel merito della decisione del questore di assegnare l’attuale incarico all’ispettore Verardi (decisione che in effetti compete solo al questore stesso), e pur senza entrare nel merito delle indagini tuttora in corso, il sindacalista sottolinea la “fine” che ha fatto la squadra dalla quale era stato di fatto allontanato l’ispettore che ora si trova all’ospedale (in servizio, s’intende). “Se la squadra non c’è più – sostiene Chiaravalloti con un paragone calcistico -io voglio sapere ora dove sono gli allenatori e i massaggiatori”.
Di seguito pubblichiamo la lettera di Sandro Chiaravalloti
Egregio Signor Questore Germanà,
in questo periodo in cui la S.V. prepara scrupolosamente con passione la Festa della Polizia, alla quale il Siap non parteciperà e sarà intento a divulgare da oggi in modo permanente questa lettera in ogni angolo della Provincia di Piacenza ininterrottamente sino a quando Lei non risponderà, intendo chiedere quanto segue:
L’O.S. da me rappresentata, non ha mai sindacato O coogestito ciò che è prerogativa di un Questore nel determinarsi in ordine ai trasferimenti interni.
Il SIAP da me diretto non lo ha mai fatto nemmeno quando, come in questo caso, ad essere “allontanato” e “demansionato”, fosse un dirigente sindacale di questa O.S..
Il SIAP di contro ha sempre, e non smetterà mai di farlo, in ogni tavolo sindacale, richiesto che venissero indicate regole e criteri condivisi affinchè la movimentazione interna non diventasse sistema sanzionatorio, persecutorio e vessatorio per gli invisi al potente di turno.
Nei primi mesi del 2011, il suo predecessore, al termine del suo mandato nella nostra Questura, ha effettuato dei movimenti interni tra i quali l’Ispettore Capo Verardi .W. quale Responsabile della Sezione Narcotici.
A pochi mesi dal Suo insediamento in questa Questura, Lei ha rimosso immediatamente quell’Ispettore Capo per mandarlo al Posto Fisso della Polizia di Stato Presso l’Ospedale Civile.
E’ conosciuto il fatto che l’Ispettore Verardi, dovendo sostituire contestualmente l’allora Responsabile della Sezione Narcotici , senza affiancamento alcuno, usufruendo delle proprie ferie non godute avendo ottenuto un periodo di Congedo Ordinario, libero dal servizio e per puro spirito di servizio, si presentò in anticipo presso quella sezione al fine di potersi insediare, quale Responsabile di una sezione così delicata, con indagini in corso e intercettazioni telefoniche e ambientali aperte, in modo perlomeno consapevole. Immediatamente venne messo alla porta della Squadra Mobile dal dirigente e dal suo vice i quali gli impedirono di averne accesso sino alla data prevista del movimento.
Abbiamo avuto una netta impressione e la abbiamo ancora di più oggi che, prima e dopo la data del suo trasferimento, presso la squadra Mobile la presenza dell’Ispettore dava fastidio! Troppo fastidio!
È risaputo, e nessuno può contraddirmi, quali sono le capacità professionali che aveva e ha l’ispettore e quali sono stati i risultati ottenuti !
E’ altrettanto conosciuto il fatto che, il Capo di Gabinetto in presenza del Dirigente della Squadra Mobile, gli comunicò la Sua intenzione di movimentarlo per assegnarlo al Posto di Polizia dell’’Ospedale e che l’interessato avversò ogni modo tale possibilità da egli ritenuta demansionante e punitiva ma che, nonostante tutto, nonostante il fatto che, quel posto tanto avversato dall’investigatore, fosse altrettanto ambito e richiesto da altri sottufficiali e suoi parigrado e che, invece Lei ratificò tale allontanamento.
E’ fatto conosciuto anche che l’Ispettore Verardi venne personalmente a dirle “in visu” ciò che pensava di quel trasferimento ed è fatto conosciuto che da 2 anni sta scontando l’allontanamento da Lei deciso mentre è fatto conosciutissimo che l’intera sezione narcotici – quelli di allora e quelli attuali – sta scontando il loro ruolo di indagati in carcere insieme ad altri colleghi di questa Questura.
Anche io sono venuto da Lei dicendo che ha assecondato un comportamento “mafioso” messo in atto presso gli Uffici della Squadra Mobile. Lei mi disse che il Dirigente della Mobile aveva esternato alcuni problemi e che il movimento era un atto non punitivo ma che salvaguardava il collega Verardi. Da che cosa?
Ebbene, l’allora dirigente della Mobile, ora Capo di Gabinetto, trasferito per casualità pochi giorni prima degli arresti, insieme ai suoi più stretti collaboratori, ha avuto quello che voleva, ha avuto l’allontanamento di Verardi, ha voluto e ottenuto quella squadra che oggi, ahimè , è agli arresti. Tutta!
Alcuni di loro mi hanno scritto una lettera i cui contenuti presto saranno divulgati e in parte fanno emergere cose già da tempo dette e stradette dal Siap in tempi non sospetti, in tema di statistiche, risultati, timori su possibili demansionamenti, competizioni inutili ecc….
Il SIAP non ha mai chiesto i motivi di un trasferimento essendo prerogativa insindacabile di un Questore, ne li chiederà in questa occasione. Il SIAP chiede soltanto sia conosciuta la verità, in modo che la verità possa essere di aiuto a chi, si trova in difficoltà e magari grazie a questa si possano definire le giuste responsabilità. La verità potrebbe permettere anche di riscontrare responsabilità a carico di chi, avendone, non risulta minimamente sfiorato da questa losca vicenda.
Basterebbe uno scatto d’orgoglio di qualcuno, affinchè il SIAP non dovesse chiedere a Lei di dare verità, ma l’onore e l’orgoglio non sono certo bagaglio di chiunque.
Essendo Lei, in questa vicenda, determinatosi in virtù di verità o menzogne altrui, oggi intendiamo chiederle a Lei quale Questore di Piacenza, prima che dovesse verificarsi la malaugurata ipotesi del rinvio a giudizio dei poliziotti arrestati, giudizio nel quale questa OS si costretta a costituirsi parte civile, di poter avere verità. A noi del SIAP interessa la verità dei fatti per la quale non esiteremo a mettere in atto qualsiasi forma di protesta civile pur di ottenerla.
Cordiali Saluti
La presente lettera viene inviata a tutte le istituzioni , partiti, parlamentari, uffici pubblici, cittadini, aziende, scuole, ecc..ecc…
Sandro Chiaravalloti