Un banco di prova importante al quale gli operatori del soccorso sanitario hanno risposto nel migliore dei modi.
La preoccupazione iniziale, con l' ipotesi di interventi nel peggiore degli scenari possibile, ha lasciato spazio alla soddisfazione per aver fatto un ottimo lavoro e per aver salvato anche vite umane.
Come ha ricordato il Maggiore Nino Geronazzo, ogni adunata si conclude con un morto peer le cause più diverse, infarto, ictus o altro, così al momento non è stato per l' adunata piacentina che ha salvato una vita grazie ai defibrillatori mobili presenti sul percorso, che hanno fatto di quella piacentina la prima Adunata cardioprotetta in Italia.
Un esempio sicuramente da seguire, un' organizzazione da imitare come ha sottolineato lo stesso Geronazzo che ha detto agli operatori piacentini di contattare quelli di Pordenone, sede della prossima Adunata, per spiegare loro cosa significherà gestire un evento del genere.
Passiamo ai numeri:La centrale operativa 118 di Piacenza ha effettuato in totale 607 interventi, tra le 8 di venerdì e le 20 di domenica. Di questi 452 erano strettamente connessi all' Adunata.
Oltre 2mila le chiamate a cui ha risposto la centrale operativa del 118. Per fortuna si è trattato di telefonate per situazioni di non grave entità.
Grazie al "decentramento" dei posti di soccorso, con la creazione di 10 presidi straordinari, non è avvenuto l' intasamento del pronto soccorso dell' ospedale che ha preso in carico, sempre tra venerdì e domenica, un totale di 410 pazienti.
L’ospedale da campo ANA in piazzale Casali ha visitato e accolto 125 pazienti. Nell’83 per cento dei casi si trattava di maschi. I casi riguardavano per lo più traumi (47 per cento), problematiche internistiche (24 per cento) e malesseri alcol correlati (16 per cento).
Intensa è stata anche l’attività dei tre posti medici avanzati istituiti in città grazie alla collaborazione di ANA, Croce Rossa, Anpas e Misericordia (354 persone registrate).
Ai chiostri del Duomo, dove erano operativi i volontari ANA, sono stati presi in carico 60 pazienti. In via Farnesiana, al presidio Anpas, sono state viste e trattate 100 persone, 46 solo nella giornata della domenica. In via IV Novembre, dove operavano i volontari Cri, sono stati presi in carico 139 pazienti. Gli altri cinque posti di prima assistenza (con infermieri) e di primo intervento (con volontari) hanno assistito circa una quarantina di persone.
In ognuno dei dieci punti straordinari attivati in città era presente un infermiere Ausl per coordinare al meglio le comunicazioni con la centrale operativa 118 di Piacenza.
Preziosissimo è stato anche l’apporto delle squadre appiedate, 11 in servizio durante la sfilata di domenica e 6 nella serata di sabato. I volontari di ANA, Croce Rossa e Anpas hanno effettuato una quindicina di interventi, presidiando un’area che altrimenti sarebbe stato impossibile raggiungere in ambulanza.
Fondamentale è stato l’apporto del volontariato nell’organizzazione logistica: il sistema ha retto al meglio anche grazie alle consegne e ai servizi di trasporto effettuati da Croce Rossa e Anpas.
Per quanto rigurada i casi più gravi registrati in questi giorni, si registrano situazioni di stabilità.
È ancora riservata la prognosi del 41enne di Pontida, caduto da un "trabiccolo" e ricoverato in Rianimazione a Parma per trauma cranico: le sue condizioni sono stabili.
È stato trasferito nella notte al Maggiore anche un 74enne della provincia di Trento soccorso per un’emorragia conseguente a trauma cranico. Il paziente, preso in carico inizialmente in Medicina d’urgenza nel nostro ospedale, è ora ricoverato in Neurochirurgia a Parma. I medici mantengono riservata la prognosi ma la persona non è in imminente pericolo di vita.
Sono stabili le condizioni del 73enne di Roncadelle ricoverato in Rianimazione dopo un arresto cardiaco. L’uomo era stato defibrillato dalle squadre che hanno prestato soccorso.
Stazionarie sono anche le condizioni di un 78enne di Curno, nel Bergamasco, colpito da infarto e attualmente ricoverato in Unità coronarica (Cardiologia) e di un 68enne di Pojana Maggiore colpito da ictus ischemico, sottoposto ieri a trombolisi in Neurologia.
Nel Pronto soccorso degli ospedali di Castelsangiovanni e Fiorenzuola si è registrato un lieve incremento di attività: i residenti dei Comuni che normalmente gravitano su Piacenza si sono infatti rivolti al personale in servizio nei capoluoghi di Valtidone e Valdarda. A Bobbio non si sono invece registrati afflussi particolari.
Per quanto riguarda la Guardia medica, potenziata in occasione dell’adunata, l’attività non ha subito particolari modifiche rispetto alla normalità. Per lo più i medici in servizio hanno ricevuto richieste da parte dei residenti.