Il diluvio non ferma il primo corteo: tutta Piacenza ad applaudire gli alpini

Alla fine erano tutti fradici: sindaco, presidente della Provincia, autorità varie e ovviamente gli alpini, quelli in servizio e quelli in congedo ma più attivi che mai. Pioggia scrosciante che non ha dato tregua ma che non ha minimamente intaccato l'atmosfera e l'entusiasmo contagioso degli alpini che a centinaia di migliaia hanno raggiunto e stanno raggiungendo in queste ore Piacenza per l'adunata 2013.

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Alle 18.30 in punto, da buoni militari, gli speaker dell'Associazione nazionale alpini hanno dato il via alla serie di cerimonie ufficiali che hanno concluso questa prima giornata di adunata vera e propria dopo gli “assaggi” festosi e goliardici di ieri e dei giorni scorsi. A Porta Borghetto sono arrivati i gonfaloni della Regione, della Provincia, del Comune della città capoluogo e di tutti i comuni del territorio piacentino seguiti poi dai labari e dai vessilli delle varie associazioni combattentistiche e d'arma, su tutte l'Ana. Staccata di qualche metro e annunciata solennemente dallo speaker è poi arrivata la Bandiera di guerra che ha dato il via al cosiddetto sfilamento che si è snodato da Porta Borghetto lungo via Maculani fino a Piazzale Milano; lì, ai piedi del monumento ai Pontieri, di fronte a una folla imbacuccata con impermeabili e qualche sacchetto di plastica usato come copricapo, il corteo ha svoltato su viale Risorgimento e quindi dritto lungo via Cavour fino a fare il suo ingresso nel cuore di Piacenza: Piazza Cavalli.

Sotto un diluvio che ha messo a dura prova le attrezzature di noi reporter, i vari reparti si sono schierati sotto a Palazzo Gotico. Una folla davvero incredibile considerate le condizioni del tempo ha accolto gli alpini in piazza e da ogni angolo partivano applausi e urla di apprezzamento e partecipazione: viva gli alpini, viva Piacenza.

Gli onori finali di questo momento ufficiale si sono tenuti nel salone monumentale di Palazzo Gotico per la seduta straordinaria del Consiglio  comunale per la ricorrenza dell'adesione di Piacenza quale Primogenita città del Regno d'Italia.

"Noi alpini ci siamo e ci saremo sempre per Piacenza". Toccante ed estremamente attuale l'intervento del presidente nazionale dell'Ana Corrado Perona avvenuto durante il consiglio comunale convocato in seduta solenne nel salone di Palazzo Gotico per celebrare l'86esima adunata nazionale degli alpini e al contempo il 165 esimo anniversario del Plebiscito con cui Piacenza chiese l'annessione al Regno di Sicilia. Erano presenti tante autorità militari e civili compreso il comitato d'onore del Comune costituito dagli ex sindaco e dagli ex presidenti di Consiglio comunale (Alberto Spigaroli, Gianguido Guidotti, Stefano Pareti, Roberto Reggi). Perona ha fatto anche alcuni cenni alla situazione di crisi internazionale invitando il paese ha rimboccarsi le maniche. Sono intervenuti anche il senatore Alberto Spigaroli, il prefetto Antonino Puglisi (che ha lodato lo spirito degli alpini), il generale Alberto Primicerj che ha ricordato i tanti sacrifici degli alpini nelle missioni all'estero. Poi è stato il turno del sindaco Paolo Dosi: "Questa festa ci aiuta a cogliere la pienezza del significato di solidarietà". Dosi ha ricordato tutti gli alpini piacentini caduti nelle guerre tra cui Padre Gherardo, i fratelli Daturi.