“La rivoluzione arriverà. E comincerà con una poesia”. E’ il bell’augurio di un film che racconterà Tiziano Terzani attraverso la coinvolgente trama del suo famoso libro ambientato in Asia “Un indovino mi disse”, quello che segna la svolta della vita del giornalista e scrittore toscano scomparso nel 2004. In uscita nelle sale l’anno prossimo, ne avremo un’anteprima a Piacenza, venerdì 17 maggio, alle 21, all’auditorium Sant’Ilario, con una serata di proiezioni, letture e musica, dove Terzani sarà ricordato dallo stesso regista Mario Zanot, già autore di “Anam il senzanome”, l’ultima intervista concessa dal grande narratore. “Rivivere insieme quel viaggio lungo un anno senza aerei, nel cuore magico dell’Asia – premette il cineasta milanese – ci sembra un bel modo per ricordarlo”.
Organizzato dal Comitato “Un indovino ci disse” in collaborazione con il Comune di Piacenza (assessorato alla Cultura) e con l’associazione culturale “Cuore di carta” di Padova, l’evento rientra nel tour con cui Mario Zanot sta percorrendo in lungo e in largo l’Italia per dare corpo ad una vera e propria sottoscrizione popolare col duplice fine di raccolta fondi per la realizzazione del film e, con parte degli incassi, per sostenere l’ospedale di Emergency, intitolato a Tiziano Terzani, a Lashkar-gah, in Afghanistan.
L'idea di fare un film dal libro più noto del giornalista fiorentino era nata nel 2004, durante le riprese di "Anam il senza nome”. Da allora Mario Zanot ha scritto la sceneggiatura e il progetto e ha trovato produttori in Germania e Svizzera, ma non ancora in Italia. Di qui l'idea del finanziamento popolare. In un video, visibile all'indirizzo web http://www.unindovinocidisse.it/dicono-del-film/le-interviste.ht, il giornalista Ettore Mo rievoca il curioso primo incontro con il collega e amico avvenuto a Delhi . Partita il 21 dicembre, la raccolta si rifà ad analoghe iniziative diffuse negli Usa. L'obiettivo è raccoglierne cinquecentomila entro l'inizio delle riprese, previsto per l'ottobre prossimo. Fra l'altro i sottoscrittori vedranno il proprio nome impresso nei titoli di coda del film. Tra i primi testimonial del comitato per la raccolta fondi, personaggi del giornalismo, della cultura, dello spettacolo fra cui Silver, il creatore del fumetto Lupo Alberto, Angela Terzani Staude, scrittrice e moglie del giornalista, Franz Di Cioccio, musicista della Premiata Forneria Marconi, Raffaele Palumbo, giornalista di Controradio di Firenze, l'attore Valerio Mastandrea e il giornalista Ettore Mo.
“Sono passati otto anni dalla scomparsa di Tiziano – ricorda il regista che è stato suo amico – da allora, e si sente forte la mancanza del suo messaggio di amore per la vita e di ripudio della violenza. Il lungo e sofferto cammino di Tiziano, da corrispondente di guerra a uomo di pace, è descritto in modo magistrale in uno dei suoi libri più famosi, Un indovino mi disse, che molti di voi avranno letto e apprezzato”.
“Da allora, grazie alla generosità della famiglia Terzani, ci siamo messi al lavoro per trarre un film da questo libro, cercando produttori disposti a investire nel progetto. Pensavamo fosse più facile: Tiziano è amato da tutti, ha venduto milioni di copie dei suoi libri, “Un indovino mi disse” è stato tradotto in mezzo mondo. Ci sbagliavamo. Abbiamo trovato finanziamenti in Europa e in Vietnam, ma non in Italia, il paese che Tiziano ha onorato col suo giornalismo che racconta la verità dei fatti. Realizzare il film costa circa 1.500.000,00 di euro, in parte coperti dai partners stranieri e in parte attraverso il finanziamento popolare: tu che diventi produttore perché credi in questo progetto. Per il momento la quota che ci proponiamo di raccogliere col finanziamento popolare è pari a 500.000,00 euro.
A questo scopo, abbiamo costituito un Comitato di raccolta fondi il cui statuto è a disposizione per la lettura. Tutte le somme raccolte dal comitato, detratti i costi di funzionamento di quest’ultimo, che saranno tutti documentati (es. per materiale e iniziative promozionali, spese bancarie, etc.) saranno devolute alla realizzazione del film.
Per garantire la massima trasparenza, sul sito www.unindovinocidisse,it è possibile controllare in ogni momento l’ammontare del finanziamento raggiunto. Abbiamo deciso di devolvere una parte degli incassi del film, al netto delle spese di produzione, a Emergency, per l’ospedale di Lashkar-gah in Afghanistan, che nel 2004 è stato intitolato a Tiziano Terzani, giornalista e uomo di pace; un centro chirurgico in cui il 60% dei pazienti ricoverati è curato per ferite di guerra causate da bombe, mine antiuomo e pallottole. E dove un terzo dei pazienti ha meno di 14 anni. Nell’eventualità che la cifra raccolta attraverso il finanziamento popolare non fosse sufficiente a garantire la produzione del film, l’intero importo, tolte le spese documentate, verrà devoluto ad Emergency.
Siamo convinti che ci sia sempre più bisogno di Tiziano, che sia importante tenere vivo il suo ricordo e far conoscere il suo pensiero, soprattutto ai giovani. E ci piace pensare che uno spirito libero come il suo sarebbe d’accordo con noi”.