Tentativo di evasione ieri pomeriggio intorno alle 19,30 per un detenuto tunisino che si trovava in ospedale per accertamenti. L’uomo, approfittando della situazione, è balzato fuori da una finestra raggiungendo il parcheggio dell'ospedale. Gli agenti della penitenziaria, però, accortisi repentinamente del tentativo di fuga, hanno dato l’allarme e il detenuto è stato fermato pochi minuti dopo. L’uomo è stato quindi ricondotto in carcere alle Novate.
Gennaro Narducci, segretario regionale dell’Ugl, intervenuto a seguito dell’episodio, ha commentato: “La polizia penitenziaria ha risposto molto bene all’evento critico avvenuto. Da parte nostra va la solidarietà a tutti gli agenti che hanno operato e continuano a operare con grande difficoltà. Il personale intervenuto ieri è stato richiamato in servizio dopo l’espletamento di 8 ore lavorative. Le condizioni in cui continuiamo a operare restano critiche e dispiace segnalare che, malgrado l’arrivo di nuovi agenti, aumentano i tentativi di autolesionismo e suicidio, un fatto ormai costante, quotidiano e molto preoccupante per il carcere delle Novate. Sicuramente l’organico è molto ristretto, ma anche la mentalità del detenuto che vede la carcerazione e la divisa come una sfida allo Stato. Hanno richieste continue, lamentano l’ingiustizia della carcerazione. Noi facciamo valere i diritti umani dei detenuti, ma la gran parte di loro, soprattutto quelli di nazionalità tunisina e marocchina, hanno un senso di menefreghismo nei confronti delle istituzioni e continuano a commettere atti autolesionistici con la speranza di essere trasferiti o per ottenere quel che chiedono. Noi speriamo di poter reggere la situazione, ma il morto può sempre scapparci”.