“Adunata alpini, danni per molti esercenti: il mio bar resterà chiuso”

L’imminente Adunata degli Alpini che si terrà il 10, 11 e 12 maggio sta regalando speranze dorate ai baristi piacentini. Tra loro, però, c’è anche chi la grande festa delle penne nere la considera un evento preoccupante, di dimensioni troppo estese, prevedendo situazioni difficili da gestire. Una manifestazione, in altre parole, che per assurdo rischia di essere dannosa per buona parte degli esercenti piacentini. E’ il caso di Daniela Schiavi, del Meeting Café, locale situato in via Farnesiana. Nei tre giorni dell’adunata Daniela ha deciso di chiudere le serrande. La decisione è stata presa non senza una vena polemica, non tanto verso la figura dell’alpino in sé che dice di rispettare, ma verso l’entità della manifestazione: “Se loro facessero dei raduni meno vasti sarebbero più graditi a tutti. Non è una presa di posizione contro gli alpini, assolutamente, ma contro il numero di penne nere che raggiungeranno Piacenza. Lo dico io ma lo dicono anche altri commercianti, questo perché a causa della manifestazione molti esercenti saranno costretti a chiudere anche quando in situazioni normali avrebbero lavorato. E’ un condizionamento eccessivo”.

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“Io personalmente chiudo perché sono da sola: non ho la possibilità di affidarmi a manodopera di fiducia gratuita o a buon mercato come può essere un familiare, e non posso permettermi di pagare tre o quattro dipendenti aggiuntivi per tre giorni. E soprattutto non potrei gestire il bar e il personale per tre giorni di fila 24 ore su 24. Non ho assolutamente la forza di sostenere l’arrivo di così tante persone e non ho il locale adatto. Ripeto, conosco tanti commercianti che la pensano come me e che si sentono fortemente danneggiati da questo evento”.

Alla domanda se non pensa al guadagno che perderà Daniela risponde: “Ho sempre preferito lavorare badando alla qualità più che al guadagno: mi sono sempre rifiutata di servire da bere ad una persona già ubriaca e non ho mai voluto slot machine e videopoker. La mia è una piccola degustazione e mi piace lavorare con tranquillità e bene. E le mie scelte mi hanno sempre dato ragione, quindi va bene così”.