Medico sequestrato e rapinato, il tunisino confessa: carcere confermato

E' stata confermata dal gip Gianandrea Bussi la custodia cautelare in carcere per il giovane tunisino accusato di aver sequestrato e rapinato un medico cremonese l'altra notte nei pressi della stazione ferroviaria di Piacenza. L'interrogatorio si è tenuto questa mattina in carcere e il nordafricano, attualmente incensurato e assistito dall'avvocato Alessandra Salvadè, ha di fatto ammesso di aver rapinato il cremonese ma al contempo ha fornito una versione della vicenda ben diversa da quella emersa inizialmente. 

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Stando al racconto del tunisino, il medico 38enne era già stato derubato del cellulare e delle chiavi della sua auto quando i due si sono incontrati nei pressi di piazzale Marconi. A quel punto il nordafricano si sarebbe offerto di dare una mano al professionista. Insieme hanno chiamato un taxi e sempre insieme sono andati a Cremona, a casa del medico, a prendere le chiavi di scorta della sua auto. Dopodiché, ancora in taxi, sono tornati a Piacenza e hanno recuperato l'auto. 

La situazione era tranquilla, secondo quanto l'arrestato ha riferito al giudice; tanto tranquilla che i carabinieri impegnati in un posto di controllo sulla via Emilia Pavese durante la notte non hanno notato nulla di strano quando hanno fermato l'auto del medico che si trovava a bordo insieme allo straniero. Il quale, in cambio dell'aiuto, aveva ottenuto di farsi riaccompagnare a casa, nella zona di Calendasco. Ed è qui, e non in stazione – come emerso in un primo tempo -, che la situazione è degenerata. Una volta entrato in casa sua, il tunisino ha preso un coltello da cucina (una posata, non un coltellaccio di quelli grossi, ci ha tenuto a precisare lui stesso al giudice) e ha minacciato il professionista per rapinarlo.

Lui, però, non aveva soldi ed è a questo punto che il tunisino – stando al suo racconto – lo avrebbe costretto a salire di nuovo in auto, ad andare a Cremona a prendere il bancomat e a consegnarglielo dopo aver rivelato il codice pin. Ma non solo: il nordafricano gli avrebbe portato via anche il cellulare e l'iPad. Per ora resta in carcere, dunque.