Il piacentino Mattia Cigalini a “Ravenna Jazz”

A partire da martedì 7 maggio, la quarantesima edizione di Ravenna Jazz si trasforma per tre giorni consecutivi in "Ravenna 40° Jazz Club". Il festival, organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con la partecipazione di EniPower, lascia infatti la sua classica collocazione in teatro per insediarsi in luoghi 'alternativi' che conferiranno ai concerti l'aspetto più conviviale della fruizione da jazz club. Il primo artista in programma per "Ravenna 40° Jazz Club" è il prodigio del sax Mattia Cigalini, un ragazzo che ha letteralmente bruciato le tappe dell'apprendistato tanto da potersi proporre a capo del quartetto "Beyond", una formazione completata da una ritmica di big del jazz nazionale: Bebo Ferra (chitarra, effetti), Riccardo Fioravanti (basso, effetti), Stefano Bagnoli (batteria). Li si ascolterà alle ore 21:30 alla Sala Piazza Rinascita (ex Strocchi). Biglietti: prezzo unico euro 10.

Radio Sound

Non mancherà l'appuntamento col concerto Aperitif pomeridiano (ore 18:30, ingresso gratuito), che sarà alla Pasticceria Ferrari con il solo chitarristico "Bridges Upon Walls" di Carlo Borsari.

Mattia Cigalini (nato nel 1989) è probabilmente la più stupefacente nuova rivelazione del jazz italiano: potenza di suono, fraseggio avviluppante, timbrica smaltata, espressività al calor bianco, una capacità comunicativa che si traduce, per chi l'ascolta, in un immediato rapimento dei sensi.

Rispetto ai primi passi sulla scia della tradizione afro-americana, Cigalini ha poi deciso di andare oltre, aprendosi a sonorità e strutture più moderne, ben distanti dall'idea jazz di tradizione bop. Così si è rivolto ai climi coltraniani (documentati sull'album Res Nova) e ora con un balzo verso l'attualità firma Beyond (appena pubblicato dalla CAM Jazz), disco nel quale affronta il repertorio pop contemporaneo: brani portati al successo da Shakira, Jennifer Lopez, Rihanna, Black Eyed Peas, Katy Perry e Lady Gaga, oltre ad alcuni originali dello stesso Cigalini. Per lasciare campo libero alla migliore improvvisazione jazz in fondo basta un bel tema (e qui ce ne sono in quantità) e un po' di sapore armonico: così, rispettando le melodie originali di queste canzoni, il gruppo di Cigalini rinnova le loro sonorità, rendendole accattivanti, talvolta psichedeliche, con ritmi incalzanti e a tratti decisamente rock.

"Bridges Upon Walls" ovvero "Ponti sopra i muri": sono le traiettorie musicali disegnate dal chitarrista cesenate Carlo Borsari (classe 1974), che con esse intende lanciare un messaggio di pace e speranza per Israele e la Palestina, dove ha trascorso parte della sua vita. Il jazz è inteso qui nel suo più alto valore simbolico: quello di linguaggio musicale che si trasforma in una zona di incontro, scambio e integrazione tra culture.

Le situazioni in cui Borsari si è esibito nel corso della sua carriera sono alquanto variegate, spaziando dall'orchestra sinfonica alla musica leggera, dalla big band alla direzione d'orchestra. Ha collaborato con Tiziana Rivale, Kelly Joyce, Aldo Giovanni e Giacomo, Elio e le Storie Tese, Ray Gelato, Flavio Boltro e, per amor di brevità, tanti altri stimati musicisti.