Mancavano i documenti che certificavano la fedina penale pulita dell'amministratore di una delle societa' cosiddette 'mandanti' e per questo quel raggruppamento di imprese andava escluso dalla gara. Invece ha ottenuto l'appalto. Per questo motivo il Tar dell'Emilia-Romagna, nei giorni scorsi, ha annullato l'affidamento del primo lotto di un appalto (in convenzione quadro) per la manutenzione delle 'centraline' Arpa che IntercentEr, l'Agenzia regionale per l'acquisto di beni e servizi della Regione, nell'ottobre scorso affido' al raggruppamento di imprese formato da Perkin Elmer Italia e Hospital Consulting. E viale Aldo Moro e' stata condannata, insieme al gruppo di imprese che non avrebbe dovuto vincere, a rimborsare le spese legali (8.000 euro piu' Iva) a una delle ditte escluse dalla gara, la Ingegneria biomedica Santa Lucia (di Piacenza), che si era rivolta al Tar contro l'esclusione dalla gara. A sua volta, Perkin Elmer Italia e Hospital Consulting sono stati condannati a versare alla Regione e alla Ingegneria biomedica Santa Lucia 8.000 euro (piu' Iva).
Per la verita', curiosamente, i primi a rivolgersi ai giudici amministrativi erano stati proprio i vincitori dell'appalto: la Perkin Elmer Italia e la Hospital Consulting avevano fatto ricorso contro Intercent e Regione, lamentando il fatto che la commissione giudicatrice avesse cambiato le carte in tavola, introducendo nuovi criteri di valutazione non previsti nel disciplinare di gara. Su questa controversia e' poi intervenuta, con un ricorso incidentale, la Ingegneria biomedica Santa Lucia, chiedendo al Tar di annullare l'aggiudicazione dell'appalto perche' il raggruppamento di imprese vincente non aveva presentato la dichiarazione di moralita' di un amministratore.