Carcere, continua l’emergenza sovraffollamento: 137 detenuti in eccesso

Desi Bruno e Alberto Gromi -Garanti delle persone private delle libertà personale della Regione e del Comune di Piacenza – venerdì 19 aprile hanno effettuato una visita alla Casa circondariale di Piacenza, accompagnati dalla direttrice dell’istituto, Caterina Zurlo. La situazione del sovraffollamento appare ancora critica, nonostante nell’ultimo anno si sia registrato un lieve calo delle presenze, e nelle celle vivano attualmente non più di due persone. Ecco alcuni dati aggiornati. Le persone presenti sono 315 (295 uomini e 20 donne), a fronte di una capienza regolamentare di 178; 214 (202 uomini e 12 donne), i detenuti con condanna definitiva; 101 (8 donne), gli imputati, gli stranieri (quasi esclusivamente uomini) rappresentano oltre il 55% delle presenze (43 provengono dal Marocco, 35 dalla Tunisia, 33 dalla Romania e 22 dall’Albania). Ancora, il 45% delle persone detenute ha problemi di tossicodipendenza. Un solo detenuto gode del regime della semilibertà, altri 4 sono ammessi al lavoro all’esterno (peraltro realizzato entro le mura dell’istituto). Fra le criticità riscontrate, si segnalano le condizioni igienico-sanitarie dei locali delle docce di sezione, che necessitano di interventi di ristrutturazione, nonché quelle del lastrico solare, dal quale entra l’acqua piovana. Non sono previsti gli stanziamenti necessari a fronteggiare la situazione: il Garante regionale e quello comunale ritengono prioritario sollecitare l’Amministrazione penitenziaria ad adottare queste misure non più procrastinabili.

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Non mancano, comunque, i segnali positivi. Le condizioni della sezione femminile appaiono migliori e a breve dovrebbe partire la sperimentazione di un regime di custodia attenuata, con apertura delle celle per gran parte della giornata.

Positiva è anche la presenza del Servizio sanitario regionale, con servizio medico e infermieristico presente 24 ore su 24, e la collaborazione di mediatori sanitari di supporto ai medici. Inoltre, è attivo un reparto di osservazione psichiatrica con cinque posti letto, in grado di ospitare persone detenute che necessitano di un periodo di osservazione specialista non superiore a 30 giorni. Questo reparto (vuoto al momento della visita) serve l’intera utenza regionale e presenta un’importanza decisiva perché consente a questi detenuti di evitare il passaggio dall’Opg (Ospedale psichiatrico giudiziario). I due Garanti segnalano, infine, l’ipotesi di attivare un reparto specificamente destinato ad ospitare sex offenders.

È ormai prossima l’apertura di un nuovo padiglione, che potrà ospitare fino a 200 persone detenute: si tratta di un fatto positivo, ma permane la preoccupazione che venga utilizzato per ospitare detenuti di altre sedi, in assenza di un contestuale incremento di personale e risorse.

Nel corso della visita sono state valutate parti del carcere attualmente adibite a magazzino o comunque sottoutilizzate; questi ambienti, a parere dei due Garanti, potrebbero essere sfruttati come officine o adibite ad attività lavorative interne, aumentando le possibilità di occupazione intramuraria dei detenuti.

L’auspicio è che il mondo dell’impresa e della cooperazione entrino nel carcere di Piacenza per verificare la fattibilità di lavorazioni interne; a questo scopo, Desi Bruno e Alberto Gromi valutano positivamente l’intenzione dell’Ente locale di organizzare al più presto un’iniziativa sul tema del lavoro in carcere e verificare concrete disponibilità.