Riunione fiume alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, dove sono stati decisi dal presidente Francesco Scaravaggi i nomi del cda. Si tratta di Beniamino Anselmi, Renzo De Candia, Franco Marenghi, Stefano Pareti, Giovanni Rebecchi e Carlo Tagliaferri. Il bilancio è stato approvato, ma non alla unanimità: 15 i voti a favore, 6 i contrari, 2 gli astenuti. Tra chi ha votato contro Sergio Giglio.
Una discussione lunga, come detto, durata quasi tre ore, che ha interessato soprattutto il bilancio. La presentazione del presidente è infatti durata poco, ha confermato lui stesso, visto che “ho utilizzato otto righe per dire chi sono”. Il clima, dopo tante polemiche, pare comunque essere cambiato. Lo testimonia la disponibilità di Francesco Scaravaggi a parlare con i giornalisti, senza riserve e la sua accoglienza. Come testimonia la foto, in cui offre cioccolatini poco prima di rispondere alle domande.
La parte più corposa delle discussioni ha interessato il bilancio, anche perché alcuni consiglieri hanno chiesto delucidazioni e poi di approvarlo successivamente. Una richiesta che non è stata accolta, a causa delle scadenze. La Fondazione dovrà infatti presentarlo al Ministero entro la fine di questo mese. Il presidente lo ha rimesso al voto ed è stato approvato, con 15 favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti. Tra loro Sergio Giglio, il grande accusatore nei mesi scorsi dell’ente di via Sant'Eufemia sulle presunte minus valenze riguardanti investimenti sbagliati.
“La Fondazione c’è, non è scomparsa”, ha chiarito Scaravaggi. Tanto che, per il 2013 e il 2014 verrà erogata una cifra analoga agli anni precedenti, forse di poco inferiore: pari, sembra, a 6 milioni di euro, rispetto ai 7 del passato.
I punti critici, sollevati dai consiglieri che si sono astenuti, non sono poi stati taciuti dal presidente: “Qualche punto di immobilizzo c’è, che partono dagli anni in cui si investiva tutti in finanza e che si sono rivelati sbagliati – ha detto -, l’impegno è di lavorare e farsi su le maniche per sistemarli al meglio”.
Se sul bilancio è stata registrata qualche frizione, sui nomi proposti da Scaravaggi per il cda tutti d’accordo. “Nessun contrario. Nessuna discontinuità. Perché ho sempre detto che per andare avanti devo anche guardare indietro”.
Il presidente ha poi chiarito che gli investimenti della Fondazione, come da statuto, ora saranno concentrati sugli aspetti più sensibili, quali cultura, arte, ricerca e volontariato (su quest'ultimo sarà lo stesso Scaravaggi a vigilare: “Mi sento di farmene carico” ha dichiarato).
Pare ricucito anche lo strappo con le istituzioni, cioè con i consiglieri di Comune e Provincia che erano assenti nella scorsa seduta, quando si decise sul nome del nuovo presidente. “Trai più decisi sostenitori – ha sottolineato – ho trovato il consigliere dell’università Cattolica, che l’altra volta era assente”.
LE ALTRE REAZIONI – Il consigliere Sergio Giglio, che nei mesi scorsi aveva messo in luce le minus valenze dopo alcuni investimenti degli anni passati, ha votato contro e all'uscita, un pò di fretta ha affermato: "Voto contrario perché non è stato possibile valutare appieno l’esercizio economico dell’ente. Noi avevamo chiesto dei documenti in più che non ci sono stati dati: le minus valenze sono più elevate di quello che ci è stato detto. La delusione è più per la Fondazione che nostra. Il nuovo cda? Dovrà dimostrare di fare bene e io gli auguro di fare bene. Valuteremo di volta in volta quanto verrà fatto, e voteremo a favore dei provvedimenti intelligenti, quelli che fanno il bene della Fondazione ed evitare di compiere errori del passato, così come fa qualsiasi piacentino".
Giovanni Rebecchi, che fa parte del cda: "E' stata una riunione importante, con molti chiarimenti. Andiamo oltre l'impasse e auguriamo al consiglio di lavorare al meglio".
Renzo de Candia, che nel cda rappresenta Vigevano: "Il destino ci ha messo insieme e si tratta di andare avanti. Noi di Vigevano consideriamo Piacenza la nostra cugina più grande. Per noi è un modello a cui tendere e assimilarci".
Claudio Bassanetti, consigliere scelto dai sindaci: "Bellissimo discorso del presidente. Due elementi fondamentali sono stati toccati: da domani la Fondazione deve lavorare. Il secondo: il presidente sarà di tutti. Ora l'ente deve tornare a operare sul territorio".
Lucio Rossi, ricercatore del Cern e uno dei tre consiglieri cooptati: "E' stata una riunione movimentata. C'è una divisione evidente ma c'è volontà a portare avanti una linea. Ora dovrà essere bravo il presidente. Parto dall'idea della fiducia. Come in scienza: si fa un'ipotesi positiva e si va a fondo. Abbiamo trovato il bosone di Higgs, troveremo anche i fondi per far fronte ala crisi".