Accordo pomodoro da industria: per i produttori aumento del 5%

Pomodoro da industria, firmato l'accordo quadro 2013. Per i produttori è previsto un aumento del prezzo finale del 5% ma pare aver accontentato quasi tutti. Quasi, perché se i grandi produttori piacentini come Steriltom e Emiliana Conserve, in linea con l’assessore regionale Tiberio Rabboni, si sono dette soddisfatte, Confagricoltura ha parlato di accordo deludente. Il nuovo contratto prevede un prezzo base di 86 euro per tonnellata, a fronte degli 84 euro concordati l’anno scorso.

Radio Sound

“Esprimo soddisfazione per l’intesa, faticosamente raggiunta, tra agricoltori ed industriali sul prezzo del pomodoro 2013. Non tutte le aspettative hanno trovato accoglimento. Tuttavia se si considerano le distanze iniziali, le difficoltà economiche che gravano su entrambe le componenti produttive, il calo dei consumi e la crescente concorrenza extra-UE  l’esito è positivo perché offre a tutti la certezza di un contratto e di un prezzo minimo. La filiera del pomodoro, vera eccellenza emiliana, può dunque affrontare compatta la nuova campagna. Mi auguro che per il 2014 si possa giungere ad un contratto migliorativo ed anticipato nei tempi”. E’ il commento dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni sull’accordo quadro per il pomodoro da industria firmato ieri a Parma tra le Organizzazioni dei Produttori del nord Italia e le industrie di trasformazione aderenti ad AIIPA e CONFAPI. Valido per la campagna 2013, l’accordo  permetterà a tutti i produttori del nord Italia di poter contare sulle stesse condizioni di mercato  e in particolare su un incremento del prezzo finale corrisposto di circa il 5%, a riconoscimento del forte aumento dei costi di produzione, che già lo scorso anno ha ridotto notevolmente la  redditività per le  imprese agricole. Tra gli elementi dell’intesa anche una diminuzione delle penalità legate a eventuali difetti del prodotto, la conferma dell’obbligo del rispetto dei disciplinari di produzione integrata, l’introduzione dei tempi massimi di pagamento previsti dall’art.62 del decreto liberalizzazioni.