Il gruppo consigliare del Pd aderirà all’iniziativa “Libera la Domenica”, partita dalla confesercenti con l’appoggio della Cei e dei sindacati confederali. Per Daniel Negri, scopo è raccogliere le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che abolisca le liberalizzazioni indiscriminate in ambito commerciale previste nel decreto Salva Italia e restituisca le festività religiose alle famiglie. Un provvedimento che “ha diminuito la qualità della vita di dipendenti e commercianti, senza portare reali benefici all’economia”. La raccolta firme si chiuderà il 2 maggio e in città saranno organizzati diversi banchetti: alla parrocchia di San Corrado e Santa Franca il 14 aprile alle 10,30, in via XX settembre il 17 e il 21 in Sant’Antonino.
Sarà presentata anche una risoluzione in consiglio comunale per spingere al cambiamento dell’attuale legge.
“È un momento storico in cui le liberalizzazioni indiscriminate non aiutano – spiega Marco Pascai: si sono persi tantissimi posti di lavoro e i piccoli commercianti non ne hanno giovato. Non sono aumentati nè consumo nè reddito dei lavoratori dal momento che la domenica viene considerato un giorno feriale; semplicemente c’è stato un trasferiemtno delle quote di mercato verso i grandi centri e la grande distribuzione. Non abbiamo la presunzione di risolvere un problema nazionale, ma mettiamo in evidenza alcune criticità, a partire dalla conciliazione tra lavoro e famiglia”.
“Dove muore il commercio muore la città – ha detto Fabrizio Samuelli, di Confesercenti – con queste liberalizzazioni, il piccolo commerciante non potrà mai competere con i grandi centri. È un provvedimento che ha portato solo danni”.
Per Giulia Piroli, “obiettivo è trovare un punto di equilibrio tra diritti dei lavoratori a non rinunciare al riposo festivo e diritto dei commercianti di tenere aperto la domenica. Il provvedimento non ha aumentato la capacità di consumo, ma solo redistribuito la spesa nei diversi giorni della settimana”.