Big Ben ha detto stop. Sulla Pertite il tempo è scaduto

Suona una sveglia, è il trillo che testimonia che “il tempo è scaduto“, così come recita emblematicamente il titolo dell’ incontro svoltosi questa sera presso l’ Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano e avente come tema il futuro dell’ area della Pertite.

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Dopo un referendum, quello del 12 e 13 giugno 2011, che ha mancato il quorum ma che ha raggiunto una percentuale maggiore a quella che ha visto Dosi sindaco, come hanno fatto notare gli esponenti del comitato, e dopo l’ “abbraccio” lungo 2500 persone che il 5 giugno 2010 ha circondato l’ area militare, non si sono ancora attuati tutti quegli step che erano stati promessi nel corso dell’ Amministrazione Reggi e che non hanno ancora avuto un seguito con la sindacatura Dosi.

“Noi abbiamo aspettato – dicono dal Comitato Pertite – abbiamo lasciato passare l’ estate e atteso ancora, affinchè la nuova Amministrazione si assestasse. Adesso però il tempo è scaduto“.

Il Comitato, dopo aver presidiato con il proprio striscione l’ ingresso di Palazzo Mercanti in occasione delle sedute di Consiglio comunale, torna alla carica e chiede di far presto e di destinare ad area verde l’ex stabilimento militare per il caricamento dei proiettili, che assieme al parco della Galleana, anche questa un’ex struttura militare, costituirebbe un secondo grande polmone verde per una città sempre più inquinata e che dal verde pubblico potrebbe trarre vantaggi in termini di salute come ha spiegato anche il Dott. Massimo Piepoli, cardiologo, intervenuto nel corso dell’ incontro.

Piepoli ha presentato i dati di uno studio effettuato qualche anno fa, denominato “Il cuore nell’aria”, in cui si evidenziano le correlazioni tra l’inquinamento e le patologie cardiovascolari.

“Migliorare la qualità dell’ aria significa migliorare la qualità della vita: si vive meglio e di più”, ha concluso il Dott. Piepoli. 

La storia del parco della Pertite si è intrecciata con altre due realtà ex grigioverdi, il parco della Galleana a Piacenza e il parco del Cardeto ad Ancona.

Quest’ ultima struttura è stata illustrata da Maria Paola Bellini, collegata via Skype. Bellini è l’ ex coordinatrice di un comitato che si costituì per la realizzazione di una splendida oasi naturalistica, a picco sul mare, con un faro e altri edifici di grande importanza storica, risalenti al ‘500, compresi in una superficie di oltre 35 ettari, frutto della valorizzazione del patrimonio di proprietà della Marina Militare.

Il percorso per arrivare a tutto ciò è stato però piuttosto travagliato: iniziato nel 1972 si è concluso con l’inaugurazione dell’ area nel 2005.

Iter molto più veloce, invece, per la Galleana che nel 1980 ha avuto il cambio di destinazione proprio grazie a una variante al PRG, e poi divenuta l’ area verde che tutti conosciamo nel 1984. 

Proprio la variante al PRG, chiesta a gran voce dal comitato, forte di oltre 2000 firme raccolte fino a questo momento, viene ritenuta una strada poco praticabile dall’ Amministrazione comunale.

Il sindaco Dosi, presente all’ incontro con l’ assessore Bisotti, seduto accanto a lui in prima fila e, più defilato, con l’ assessore Rabuffi, ha affermato ai nostri microfoni, che “la variante al PRG è tecnicamente fattibile ma non è la scelta migliore perchè vi sono necessità legate all’ adozione e all’ approvazione del PSC. Alcuni percorsi più brevi che, conducono allo stesso risultato, sono preferibili alla variante la quale è uno strumento tecnico per raggiungere un obiettivo che è lo stesso che condividiamo anche noi e che è contenuto nelle linee programmati che di mandato, cioè quella di avere entro la fine del mandato la destinazione a parco dell’ area della Pertite“.