Continuano le polemiche per il foglio di via emanato dalla questura di Piacenza nei confronti di Aldo Milani, segretario del sindacato Si Cobas, a capo delle manifestazioni dei facchini del Polo Logistico locale di questi ultimi mesi. Le manifestazioni, gli scioperi e i picchetti di fronte ai magazzini Ikea di Le Mose alla fine di questa estate culminarono con gli scontri del 2 novembre tra lavoratori e polizia. Fu proprio in seguito a questi tafferugli che la questura cominciò a prendere provvedimenti nei confronti dei manifestanti con una serie di denunce e poi, nei giorni scorsi, con una vera e propria diffida da Piacenza della durata di tre anni nei confronti di Milani. Ora Cobas e lavoratori hanno deciso di organizzare una grande manifestazione per protestare contro i provvedimenti in questione. Appuntamento ai Giardini Margherita di Piacenza sabato 6 aprile alle 15.
IL COMUNICATO DI ALDO MILANI
Via il foglio di via! Per una primavera di lotta
Il foglio di via dalla città di Piacenza per 3 anni, emesso dal Questore contro il coordinatore nazionale del SI Cobas, Aldo Milani e a due altri compagni per aver partecipato alle lotte prima della TNT e GLS e poi dei lavoratori Ikea, è un gravissimo atto antioperaio. Va respinto con la mobilitazione dei lavoratori e di chi si schiera per la loro libertà di organizzarsi e lottare a difesa delle proprie condizioni! Un foglio di via sarebbe stato dovuto: ai capi e padroni di quelle imprese e cooperative che sistematicamente violano i contratti di lavoro, le leggi sul lavoro, che sistematicamente evadono contributi e tasse, che sfruttano i lavoratori con il ricatto e che in molti casi, soprattutto della logistica, hanno al loro interno settori importanti dell’economia controllati della mafia, camorra e ‘ndrangheta. Niente di tutto questo. Il foglio di via è stato dato a chi ha aiutato i lavoratori ad organizzarsi per lottare contro lo sfruttamento della forza lavoro e i soprusi , violazioni contrattuali perpetrate in questo settore! Questa è la democrazia borghese! Se vi aggiungiamo il processo aperto a Saronno contro ventisei compagni che 4 anni fa hanno partecipato alla lotta alla Bennet di Origgio (con otto capi d’accusa contro Aldo Milani) ciò mostra da che parte stia lo Stato: contro i lavoratori, dalla parte dei padroni anche quando violano le leggi da loro fatte.
Il governo e i suoi apparati sono allarmati per le lotte in corso nel settore della logistica ad opera di lavoratori (in gran parte immigrati) organizzati nel SI Cobas e ADL Cobas, per il rinnovo in meglio del contratto, contro le pretese padronali che li farebbero tornare indietro di decenni. Il problema non è solo che la conquista di migliori condizioni da parte di questi lavoratori mina i profitti e una competitività basati sui bassi salari e il supersfruttamento. Vogliono impedire il “contagio” di lotte vincenti verso altri settori, impedire che i lavoratori italiani imparino a lottare per davvero a difesa delle loro condizioni, a rialzare la testa e prendere in mano la propria sorte anziché limitarsi a sperare che l’imbonitore di turno risolva o esorcizzi i loro problemi andando in parlamento. Vogliono impedire che un numero crescente di giovani, che la crisi esclude in massa da un lavoro, decente o indecente che sia, impari da queste lotte a non subire passivamente la propria sorte, a collegarsi ai lavoratori per una lotta comune. Respingiamo con la più ampia mobilitazione questo provvedimento che riecheggia leggi fasciste, ma si basa sulle leggi della “repubblica democratica”, impediamo che la repressione incateni la libertà di organizzazione, di sciopero e di lotta dei proletari.