Al via da domenica 31 marzo la stagione di pesca nelle acque di categoria D, e dunque nelle acque più pregiate della nostra Provincia dove la preda più ambita è la trota Fario. Le trote potranno essere pescate anche nella zona C che comprende i bacini idrici di Mignano in Valdarda e Molato in Valtidone; a tale riguardo si informa che non sono stati effettuati ripopolamenti con trote adulte in quanto la Regione non ha ancora trasmesso i fondi destinati a tale scopo: sarà cura della Provincia effettuare tali ripopolamenti appena possibile.
Si ricorda che per pescare nelle acque di categoria D occorre essere in possesso – oltre che della licenza di pesca – anche di un tesserino regionale “segnacatture” che può essere ritirato gratuitamente presso le associazioni dei pescatori che sono delegate alla distribuzione e presso le sedi: Enel Pesca (via Verdi 40), Fipsas (via Calciati 14), Umpem (via Chiapponi 44), Libera Pesca, Comune di Bettola, Comune di Bobbio, Comune di Morfasso, Comune di Ottone, Pesca Sport Garilli (via Farnesiana 75), Pesca Sport Baffi Roberto (via Boselli 54), Negozio Pesca Rettagliati (via Chiavari 2 a Cortebrugnatella), Aps Fario Carpaneto (Arci Pesca), Aps Acque Ferriere (Arci Pesca), Apsd Val d’Arda Castell’Arquato (Arci Pesca) e Arci Pesca Fisa.
Si possono trattenere nella stessa giornata di pesca al massimo cinque trote Fario di misura minima di 25 centimetri. Tale misura è stata introdotta dalla provincia di Piacenza già da diversi anni per favorire la riproduzione naturale della specie in accordo con le principali associazioni di pescatori. Per ripopolare le acque appenniniche e incrementare il numero di trote è prevista l’immissione di circa 1.400.000 avannotti di cui circa 1.000.000 già seminati. Questi avannotti provengono dagli incubatoi di Lugagnano, Canadello di Ferriere, Bobbio e Ottone: alcuni sono curati dagli stessi pescatori nell’ambito di apposite convenzioni stipulate dalla Provincia con le associazioni piscatorie, mentre quello di Ottone è gestito direttamente dal Comune. Le uova , fornite dalla Provincia, provengono da allevamenti altamente qualificati e circa 400.000 sono uova prodotte da riproduttori originari del Lago Moo, ceppo rustico di cui è comprovata la capacità di riproduzione nelle nostre acque.
“Tra le novità della nuova legge regionale sulla pesca (numero 11 del 2012) – ha sottolineato l’assessore alla Tutela faunistica Manuel Ghilardelli – si ricorda che la nuova licenza di pesca è costituita dal bollettino postale comprovante il versamento della tassa di 22,72 euro accompagnato da un documento di riconoscimento: non è più necessario quindi recarsi nei Comuni per il rilascio della licenza. Sono inoltre esentati dalla licenza gli ultrasessantacinquenni e i minori di anni 12 se accompagnati da un maggiorenne munito di licenza di pesca o da un accompagnatore esente.
Anche gli esentati dalla licenza devono però avere il tesserino segnacatture per la zona D”.
E’ stato inoltre introdotto il divieto in tutte le acque della Regione di usare come esca pesce vivo o morto. Nessuna novità sulle zone di divieto di pesca e zone a regime speciale che sono comunque individuabili dalle tabelle apposte in loco. Sono in fase di completamento le procedure per l’istituzione della zona di pesca regolamentata sul fiume Trebbia in Comune di Ottone.
Si ricorda ai pescatori, e in particolare a quelli che frequentano il Po, il divieto di reimmettere in acqua le specie alloctone pescate: per chi non le volesse trattenere c’è la possibilità di portarle nel lago Mandella situato nei pressi di Muradolo di Caorso.