Un premio per chi dona la vita al servizio dei propri pazienti

Giornata di premiazioni per il collegio Ipasvi di Piacenza. L’associazione, che raccoglie al suo interno gli infermieri professionali, gli assistenti sanitari e le vigiliatrici d’infanzia, ha indetto questa mattina presso l’auditorium s. Ilario una cerimonia per premiare gli operatori della categoria.

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Presenti le infermiere veterane con alle spalle 35 e più anni di servizio, ma anche le nuove leve: i giovani neolaureati che si affacciano al mondo della professione e hanno tenuto a precisare: “Si tratta di un mestiere in rapida e felice ascesa, ma non di un ripiego per trovare lavoro. Essere infermieri è una missione”.

Dello stesso avviso anche Adele Bonzanini, iscritta all’albo da 50 anni e infermiera dal 1960.

“Otto ore al giorno vicino ai malati sono più importanti dei dieci minuti di visita del medico. Ricordo tutti i miei pazienti, specie quelli persi. Ma è più quello che ho ricevuto da loro rispetto a quello che ho dato: una gratifica morale per un mestiere vissuto come una missione”.

Dal passato al presente, Antonella Gioia, presidente del collegio, ha analizzato le difficoltà legate al mestiere: “E’ un mestiere pesante, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Serve capacità emotiva per stare vicino alle persone che soffrono, all’interno di una organizzazione che si fa sempre più complessa. Resta però il piacere di stare vicino alle persone malate”.