Napolitano ha scelto: affidato l’incarico esplorativo a Pieluigi Bersani, al fine di verificare “l’esistenza di una maggioranza nelle camere a sostegno di un possibile esecutivo”.
Dopo varie consultazioni, tra cui il colloquio di ieri con Beppe Grillo, il presidente della Repubblica ha rotto gli indugi. Bersani, che può contare su una solida maggioranza del Pd alla Camera, sarà impegnato nel difficile compito di raccogliere la fiducia al Senato, che resta spezzato in tre tronconi. Ma la situazione sembra bloccata dal sistema dei veti incrociati. Gli scenari possibili restano due: optare per l’ipotesi grande coalizione, alleandosi con il nemico di sempre, il Pdl, oppure aprire a un dialogo impossibile con il movimento 5 Stelle, che ancora una volta, tramite il proprio capogruppo al Senato, Vito Crimi, ha ribadito l’indisponibilità a dare la fiducia.
L’invito di Napolitano a rompere con “la dialettica dello scontro frontale tra maggioranza e opposizione per salvaguardare la stabilità istituzionale del Paese” è stato così accolto da Pierluigi Bersani: “Mi metterò al lavoro certamente con un primo necessario riferimento alle forze parlamentari che chiederò di incontrare. Cercherò di corrispondere l’incarico nel solco delle parole di Napolitano e cioé l’avvio di una legislatura che abbia un governo in condizioni di generare il cambiamento necessario”. E ancora: «Ci metterò il tempo necessario in una situazione difficile. Serve un percorso di riforma che sia in grado di realizzare quello che non è stato fatto qui, cioè aspetti rilevanti di riforme costituzionali e politico-elettorale».