Sciopero dei trasporti, a Piacenza ha aderito l’80% dei dipendenti Seta

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AGGIORNAMENTO – Alta l’adesione degli autisti di autobus piacentini allo sciopero di oggi. Si parla dell’80% dei dipendenti Seta. Nonostante l’elevata percentuale però, a Piacenza Seta ha fatto registrare il minor numero di adesioni: i dipendenti di Reggio Emilia che hanno incrociato le braccia sono stati il 95%, quelli di Modena l’85%.


Sciopero dei trasporti, disagi per chi usa i bus a Piacenza

Giornata di scioperi a Piacenza. Dalla prima mattina, oltre alla logistica, stanno incrociando le braccia anche gli autotrasportatori del servizio pubblico. Sono così in corso disagi per i piacentini per lo sciopero indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Trasporti e Faisa-Cisal. Corse urbane dei bus a rischio, dalle 10 alle 12 e dalle 15 fino a fine servizio. Per quanto riguarda il personale viaggiante suburbano ed extraurbano, astensioni dal lavoro previste dalle 8.30 alle 12 e dalle 15 in poi. Garantite le fasce per il trasporto di studenti e lavoratori.

Il mancato rinnovo del contratto di lavoro è al centro dell’astensione, come ha ribadito Antonio Colosimo di Fit-Cisl: “Cinque anni senza rinnovo contrattuale: non si vede mai la luce. Purtroppo le risorse del trasporto pubblico locale stanno sempre più diminuendo in varie regioni. In Emilia Romagna stanno spostando alcuni finanziamenti del trasporto pubblico in altri settori, per cui siamo veramente preoccupati.”

Polemico il commento di Pietro Odorici, presidente di Seta: “La responsabilità dello sciopero nazionale del trasporto pubblico indetto dai sindacati di categoria non può e non deve essere imputata alle aziende, bensì all’atteggiamento con cui gli Enti locali ed il Governo hanno affrontato negli ultimi mesi i problemi del settore. Da troppo tempo si registra a livello nazionale la mancanza di serie misure a favore della mobilità urbana ed extraurbana. I ripetuti tagli ai trasferimenti pubblici hanno prodotto anche a livello locale un quadro di gravi incertezze, con risorse costantemente in calo da diversi anni. Le aziende non hanno colpe dei disagi che subiranno domani gli utenti, per i quali ci scusiamo anticipatamente ma che avrebbero potuto essere evitati se da parte della politica locale e nazionale si fosse posta maggiore attenzione alle esigenze delle aziende, dei lavoratori e degli utenti”.