Lo hanno spiegato con un parallelo, ovvero con quanto è accaduto in Val D’ Aosta e a illustrarlo c’erano proprio i “grillini” valdostani, Roberto Cognetta e Stefano Ferrero, i quali hanno documentato la vicenda vissuta sul loro territorio con filmati e foto.
Una vicenda comune a quella della Valtrebbia: una piccola centrale, costruita sulla Dora Baltea, che avrebbe dovuto avere ricadute minime sul territorio e grossi benefici, in primis per la popolazione secondo i loro progettisti, ma così non è stato. Una porzione di valle è da mettere in sicurezza poichè già di per se a rischio frane.
Ma Cognetta e Ferrero non sono stati gli unici a dire il loro “no” al progetto per la realizzazione di una centralina idroelettrica a S. Salvatore, sulla base della loro esperienza.
Un’ attenta platea tra cui abbiamo potuto scorgere diversi esponenti politici locali, ha seguito gli interventi di geologi, biologi, ingegneri ed economisti che hanno sviscerato diversi aspetti tecnici ed economici che hanno dimostrato l’ inutilità e, in qualche caso, la dannosità del progetto.
Al nostro microfono Gianmarco Rancati, del comitato “No Tube”, ci ha spiegato anche la presenza in sala di alcuni esponenti del Comitato Pertite che hanno raccolto firme affinchè ci sia la variante al PSC e, finalmente, la definitiva restituzione dell’ area verde alla cittadinanza.
Il progetto, come ha spiegato Rancati, è insostenibile da ogni punto di vista e andrebbe a devastare una preziosissima zona, definita da Hemingway la valle più bella del mondo, e che dovrebbe diventare patrimonio dell’ umanità.