La crisi economica ha colpito tutti i settori del paese, e la scuola non fa eccezione: i tagli all’istruzione hanno finito – in alcuni casi in modo quasi grottesco – per incidere su aspetti che si darebbero per scontati, come l’acquisto di materiale di uso comune (toner, carta per stampanti, addirittura la carta igienica) tanto che i contributi volontari chiesti ai genitori sono stati proprio destinati a questo. Una situazione critica purtroppo confermata anche a Piacenza, come ha dichiarato Lucia Galeazzi di Cisl scuola.
“Le scuole hanno subito una riduzione costante e sempre più elevata nell’attribuzione da parte dell’amministrazione statale – quindi del Miur – dei fondi per il loro funzionamento. Non solo: le varie leggi finanziarie – compresa l’ultima – hanno inciso pesantemente sui soldi che vengono destinati per l’autonomia scolastica. Complessivamente la situazione è critica. Bisogna poi tener conto del fatto che il ministro Profumo vorrebbe utilizzare le risorse economiche per gli aspetti basilari della scuola per acquistare tablet o altre apparecchiature che in alcuni casi sono già disponibili in molte scuole, anche primarie: purtroppo non è possibile pensare di utilizzare così questi fondi quando manca la carta igienica! Serve quindi più attenzione alle scuole partendo però dalla base: prima diamo quello che serve obiettivamente, poi auguriamoci di avere le risorse economiche per dare anche il resto.”
Recentemente ha fatto scalpore la richiesta di contributi volontari alle famiglie: in alcuni casi sarebbero emerse cifre impressionanti, intorno ai 300 euro…
“La cifra massima che viene chiesta, e da tempo, come contributo agli istituti superiori non supera i 115 euro: è un contributo volontario che viene chiesto alle famiglie da anni. Che poi le scuole non abbiano ricevuto dal Ministero i soldi per il funzionamento delle cose spicciole (toner, carta per fotocopie, prodotti di pulizia, carta igienica) è vero: sono sempre andati in riduzione, e quest’anno sono diminuiti in modo ancor più pesante. Il contributo alle famiglie viene chiesto proprio per questi materiali, oppure per consentire spese extra relative ai laboratori. Comunque non si è mai arrivati a chiedere 300 euro, è un’esagerazione che a Piacenza non s’è mai verificata. Non c’è un istituto superiore piacentino che chieda cifre del genere.”