La battaglia per difendere San Salvatore dalla speculazione prosegue ma la partita sta segnando punti a favore di tutti quei cittadini che ritengono la centralina un progetto inaccettabile e devastante per il territorio, l’ambiente e la comunità . Dopo che la scorsa settimana vi è stato il pronunciamento del consiglio regionale con la risoluzione proposta da Carini e Cavalli approvata all’unanimità, le associazioni e comitati a difesa di San Salvatore sono intervenuti in Provincia alla conferenza dei capigruppo per illustrare la proposta di una mozione sul tema centralina. La mozione esprime la totale contrarietà del Consiglio al progetto ed impegna la Giunta a dare mandato agli uffici provinciali perchè approfondiscano e rappresentino con particolare rilievo in Conferenza di Servizi tutti gli elementi ostativi al progetto e l’incompatibilità con la pianificazione esistente .
Un passaggio importante per trasformare le dichiarazioni politiche – tutte finora contrarie – dei tanti singoli amministratori e consiglieri piacentini in un atto istituzionale simile a quello già assunto dal Consiglio regionale.
Totale accordo sulla contrarietà al progetto, infatti la conferenza dei capigruppo ha deliberato all’unanimità la mozione che esprime totale contrarietà ad un progetto considerato inaccettabile per l’impatto su uno dei luoghi più preziosi della Val Trebbia ed ha deciso di portarla in consiglio il 25 marzo.
Le tappe della lotta si susseguono: la stessa richiesta verrà infatti presentata a tutti i consigli comunali della Val Trebbia, da Zerba a Piacenza.
Inoltre, mercoledì 13 marzo alle 21.00 il Comitato organizza una nuova serata di informazione presso l’auditorium della Fondazione in via S. Eufemia per raccontare a tutti i cittadini le tante ragioni di opposizione che i tecnici del comitato hanno individuato e hanno presentato alla Provincia.
La serata mira a descrivere perchè l’impianto è completamente in contrasto con le normative e quali gravi danni verrebbero portati al Trebbia nel caso venisse approvato. Interverranno tecnici e docenti universitari che, gratuitamente, si sono messi a disposizione del comitato per stendere le osservazioni al progetto.(tra i quali il prof.Marco Mazzoli-Economista e docente universitario, il Geologo Giuseppe Marchetti, gia docente universitario,l’ing. Luca Luppi, La Biologa Giuliana Cassizzi , Fabrizio Binelli in rappresentanza delle associazioni),
L’impianto infatti contrasta in modo evidente con la normativa regionale , provinciale e comunale; modificherebbe per sempre i luoghi creando un bacino artificiale che allagherebbe i meandri di San salvatore creando rischi di dissesto a monte ed a valle;snaturerebbe uno dei siti geologici più importanti dell’appennino italiano, la finestra tettonica di Bobbio;occuperebbe l’alveo incontaminato del fiume con un edificio di 600 metri quadri alto 27 metri con una strada di accesso scavata nella montagna di oltre 4 metri ed un piazzale per la manovra dei mezzi sospeso su pilastri.
La serata promette molta carne al fuoco non solo per le osservazioni che verranno fatte conoscere ma anche per la partecipazione di due rappresentanti di un comitato della Valle D’Aosta che nel comune di Courmayeur ad Entreves si sono battuti ed ancora si battono contro un impianto idroelettrico sulla Dora Baltea sotto al Monte bianco. L’impianto è stato costruito dalla società SEVA srl collegata tramite partecipazioni proprio al proponente della centrale di San salvatore Flavio Friburgo. Verrà presentato un interessante dossier con immagini e filmati per far vedere come quel territorio è stato rovinato dalla presenza dell’impianto e come le partecipazioni della società che conducano addirittura fino alla Svizzera.