E’ Manuel Ghilardelli il nuovo assessore all’Agricoltura della Provincia. Il sindaco di Ziano ha battuto la concorrenza di Elena Murelli, che fino all’ultima pareva potesse correre per il posto lasciato vacante da Filippo Pozzi, che ha accettato un ruolo tecnico al Parlamento europeo. La decisione è arrivata dopo che la Lega Nord aveva proposto i due nomi, presentati al presidente della Provincia Massimo Trespidi. Così il numero uno di via Garibaldi, dopo aver visionato le candidature, ha scelto per Ghilardelli: “Dovrà subentrare in un assessorato importante e ha già esperienza amministrativa” ha detto Trespidi. La scelta fatta è stata gradita dal Carroccio, che caldeggiava il sindaco di Ziano come sostituto. Ghlardelli erediterà da Pozzi quasi tutte le deleghe – agricoltura, tutela faunistica e vigilanza. La delega ai parchi è stata affidata al vicepresidente Maurizio Parma mentre a Patrizia Barbieri vanno politiche ambientali e interventi in materia energetica che prima erano in capo al presidente. Nato l’11 settembre del 1976, è sindaco di Ziano dal giugno del 2009. Laureato in Giurisprudenza e Scienze politiche, nel 2010 era entrato nel cda di una della più grandi aziende produttrici di armamenti terrestri, navali ed aeronautici, Oto Melara (industria di La Spezia del gruppo Finmeccanica).
E’ stata una scelta, ha sottolineato il presidente della Provincia, “per portare avanti i progetti in corso, come Adotta la terra, per il quale sono stati stanziati 250mila euro dell’ente. Senza dimenticare l’approvazione entrò il 2013 dell’Atc (Ambito territoriale di caccia, ndr). Per questo senrve un assessore a tempo pieno”.
Ghilardelli, che manterrà il ruolo di sindaco, dal canto suo ha ringraziato il presidente e la Lega Nord, “per un compito tra i piu’ importanti. Obiettivo principale portare avanti progetti gia’ avviati. Pozzi, tengo a sottolineare, e’ uno degli assessori piu’ capaci. Ora ci sono vari modi per farlo, pero’ bisogna visitare aziende, il territorio per risolvere i problemi. Priorita’ non dare false promesse. Fare poche cose ma che siano sicure. Quando parlo con la gente ho una sola parola.
Un rapporto che viene da lontano, quella tra Trespidi e Ghilardelli. Il presidente della provincia, insegnante di italiano, era stato infatti il professore del neo assessore. E l’insegnamento ha dato i suoi frutti, visto che in seguito ha conseguito due lauree, in Giurisprudenza e Scienze Politiche.
“Se è vero quel che dice il presidente Trespidi e cioè che un assessorato come quello all’Agricoltura ha bisogno di qualcuno che ci si dedichi a tempo pieno, stupisce che l’incarico venga affidato a chi ha già numerosi altri impegni, sia amministrativi che professionali”. Marco Bergonzi, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, non ci va tanto per il sottile e si aspetta, testualmente, che Manuel Ghilardelli “si dimetta dagli altri incarichi per dedicarsi a tempo pieno all’assessorato che gli è stato affidato”. E prosegue con una nota polemica nei confronti del Carroccio piacentino: “Mi sorprende che a fronte dell’inopportunità dei doppi, tripli incarichi – dice Bergonzi – la Lega riesca a partorire solo il nominativo di chi ha già numerosi incarichi”.
E non si è fatta attendere la dura reazione della Lega: “Manuel Ghilardelli, al momento della nomina ad assessore all’Agricoltura – si legge in una nota ufficiale – ha provveduto a rassegnare le dimissioni da vicesegretario provinciale della Lega Nord. E il suo incarico in Oto Melara è in scadenza”. Lo precisa la segreteria provinciale del Carroccio, con l’obiettivo di “spegnere sul nascere ogni focolaio di polemica strumentale, in primis quella già innescata da Marco Bergonzi”, capogruppo Pd, che “ancor prima di informarsi ha già sproloquiato sentenze”.
“Bergonzi risparmi ai cittadini le sue panzane – dice la segreteria del Carroccio –. Non abbiamo bisogno dei suoi insegnamenti. Piuttosto, rimanendo in tema di candidature, non riusciamo a capire come il Pd – che al suo interno vanta esponenti di indubbio spessore – abbia comunque potuto puntare su di lui”
“A volte un silenzio vale più di mille parole. E visto che i fatti smentiscono clamorosamente Bergonzi, ci aspettiamo le sue scuse. Per parare il colpo della sua ennesima figuraccia non gli resta che fare mea culpa”.