Carne di cavallo e sicurezza alimentare, workshop in Cattolica

Sostanzialmente i consumatori possono stare tranquilli. Non ci sono stati casi documentati di infezioni all’ uomo e il fatto che se ne parli e che questi fatti emergano è frutto di controlli continui e capillari che vengono svolti per garantire la sicurezza alimentare.

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E’ quanto è emerso dal workshop organizzato dalla facoltà di Agraria dell’ Università Cattolica di Piacenza, iniziato alle 9 di questa mattina presso l’ “aula Piana” dell’ Università Cattolica di Piacenza, moderato dal giornalista Gianni De Luca della rivista “L’allevatore magazine” ed al quale hanno preso parte il Prof. Piersandro Cocconcelli docente di microbiologia degli alimenti presso l’ Università Cattolica, il Dott. Marco Delledonne dell’ ASL di Piacenza, la Dott.ssa Licia Colli ed il Dott. Luigi Lucini entrambi ricercatori presso la Cattolica.

Tutti i servizi di controllo delle ASL sono impegnati in controlli capillari, assieme ai Carabinieri del NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni) per scongiurare qualsiasi tipo di pericolo, afferna il Dott. Delledonne. Il problema è emerso in sede di etichettatura e cioè non è stata dichiarata in etichetta la presenza di carne di cavallo. Sono state eseguite oltre 120 analisi dalle quali non sono emersi risultati da attenzionare

La carne di cavallo è ottima ma bisogna sempre dichiarare gli esatti componenti dell’ alimento. Il consumatore vuole essere e deve essere informato. Può essere allergico o non voler mangiare cavallo ed è giusto che sappia che in quel tipo di alimento è contenuto il cavallo, dice il Prof. Paolo Ajmone Marsan, organizzatore del Workshop.

Occorre inoltre affinare, prosegue il docente, il sistema di tracciabilità per il cavallo, così come avviene per il bovino. “Sicuramente mi sento di dare un messaggio di tranquillità alla popolazione“.

Tranquillità che traspare anche dalle parole di chi la carne di cavallo la vende e cioè Barbara Frigeri. Abbiamo una carne che a Piacenza è apprezzatissima e controllata.