Filiberto Putzu non è d’ accordo sull’ affermazione secondo la quale non è arrivato il risultato aspettato per la Lista Monti: “Non direi, in città arriviamo quasi al 10%, sia al Senato che alla Camera. Anche a livello nazionale il risultato ci vede tra il 9 e il 10%. Nella scomposizione del voto – continua Putzu – si assiste a una cannibalizzazione pressoché totale di FLI e UDC”. La loro presenza all’ interno della coalizione, come fa notare lo stesso Putzu, ha creato alcuni “mal di pancia” e sollevato critiche a Monti sull’ opportunità di un’ alleanza con Fini e Casini.
“Ora, spiace dirlo per gli alleati – conclude Putzu – il nuovo partito che verosimilmente nascerà e che sarà centrista, riformatore, moderato ed europeista sarà appannaggio esclusivo di Scelta Civica, l’ unico partito che porta scritto chiaramente la parola civico nel suo simbolo. Questo mi ha fatto propendere per schierarmi con loro, pur senza avere la possibilità di essere eletto, perché io sono civico e rimango civico”.
All’ interno della coalizione registriamo le parole di Gianguido Carini, segretario provinciale dell’ UDC, che si dice pronto alle dimissioni a poche ore da quello che definisce senza mezzi termini “Un bagno di sangue”.
“Sono pronto anche alle dimissioni, a lasciare il partito nelle mani di un altro.Bisogna trovare presto una soluzione” ha dichiarato.
In casa Lega Nord Massimo Polledri non parla con nessuno. Scherzosamente dice, riferendosi ai grillini poco distanti, di voler parlare solo con la stampa estera. Tentiamo e ritentiamo ma non riusciamo ad avere alcuna dichiarazione dall’ esponente del Carroccio che liquida tutti i colleghi presenti con un secco “No comment”.
A parlare ai nostri microfoni è invece Pietro Pisani: “Il voto di protesta che prima andava alla Lega adesso è andato a Grillo ma il comico genovese ha con noi alcune differenze sostanziali: noi abbiamo un programma e la volontà di far primeggiare i popoli del Nord. Lui, invece, dice mandiamoli a casa tutti e non ha un programma. La differenza è sostanziale”. Addirittura Pisani pone sullo stesso piano Grillo e Monti, entrambi frutto dello stesso disegno politico che vuole schiacciare la parte produttiva dell’ Italia soggiogandola alla volontà della Germania e dei paesi del Nord Europa. Pisani spera che questo proposito non venga messo in atto.
La Lega ha accusato un vistoso calo e questo Pisani lo ammette. “Ora siamo arrivati a quello zoccolo duro che ci permette di ripartire e di fare la lega 2.0”.