Dopo gli strali delle scorse settimane e dopo qualche giorno di bonaccia solo apparente, il clima attorno alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, in fase di cambiamento dei vertici, torna a farsi rovente. Alla Procura della Repubblica è arrivato un esposto da parte del presidente uscente Giacomo Marazzi che chiede di far luce sulle voci circolate nell’ultimo periodo e soprattutto sui documenti anonimi fatti circolare e arrivati sui tavoli delle istituzioni; nei quali documenti, citando addirittura Mediobanca, si faceva riferimento alla Fondazione come a un ente allo sbando, da commissariare; il tutto, a quanto pare, per colpa di investimenti rischiosissimi voluti dalla gestione degli ultimi anni. Tra i quali gli ormai famigerati bond fresh di Banca Monte Paschi, al centro di una bufera giudiziaria proprio in questi giorni. Colpa di Marazzi e del cda, dunque.
Ma proprio Marazzi, su mandato dello stesso consiglio, non ci sta; e come ultimo atto a meno di un mese dalla fine del suo mandato (non rinnovabile) ha deciso di sbattere i pugni sul tavolo e di interessare la magistratura per fare accertamenti. Clima da coltelli tra i denti, dunque. Al presidente Marazzi, contattato telefonicamente, abbiamo chiesto un commento sull’iniziativa, decisa – come detto – a livello di consiglio di amministrazione e affidata all’avvocato piacentino (ed ex magistrato proprio della procura di Piacenza) Paolo Veneziani, ma la risposta è stata categorica: “Quando si fa un esposto in procura, l’esposto dovrebbe rimanere in procura – dice – Ritengo non sia opportuno da parte mia fare commenti su una questione per la quale è ora interessata la magistratura”.