Montagna e dissesto, in primavera massicci interventi di messa in sicurezza

Quello del dissesto e del rischio idrogeologico ad esso correlato è un problema sempre più attuale e sempre più dibattuto a motivo soprattutto dell’urgenza che lo caratterizza e della conseguente necessità di tutela e di salvaguardia ambientale che ne deriva. In particolare, con dissesto idrogeologico si intende, “l’insieme di quei processi che vanno dalle erosioni contenute e lente, alle forme più consistenti della degradazione superficiale e sotto superficiale dei versanti (ognuno dei fianchi di un monte, di un colle o di una catena montuosa), fino alle forme imponenti e gravi delle frane”. (Commissione De Marchi – 1970).

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La provincia di Piacenza, caratterizzata da una vasta zona collinare e montana e da un terreno scosceso e franoso, è un territorio purtroppo soggetto al problema del dissesto. In questo senso, il Consorzio di Bonifica di Piacenza provvede a concorrere, nell’ambito delle proprie competenze, alla realizzazione delle attività volte ad assicurare la tutela ed il risanamento del suolo e del sottosuolo, il risanamento idrogeologico del territorio tramite la prevenzione di fenomeni di dissesto e la messa in sicurezza delle situazioni di rischio.

“Da un punto di vista operativo per l’anno 2013, a partire dalla primavera, – spiegano i tecnici del consorzio Gianluca Fulgoni e Edoardo Rattotti, incaricati del coordinamento dei lavori, sono in programma una serie di interventi volti in questa direzione. Le aree interessate saranno quella di Montosero di Bettola (strada di bonifica Ronchi-Montosero), di Santa Franca di Morfasso (Strada di bonifica Rocchetta Santa-Franca) di Bettola (Strada di bonifica Rigolo-Restano) e di Coli (strada di bonifica Villanova-Aglio-Pradovera). La tipologia di interventi riguarderà in modo particolare la posa di reti e barriere paramassi e di gabbionate di sostegno sulle reti stradali interessate”.

Aggiungono i tecnici: “Sono inoltre in cantiere ulteriori lavori di pulizia dei canali, che interesseranno sempre l’area collinare e montana (nelle zone di Morfasso, Farini, Gropparello e Ferriere). Tutti questi interventi porteranno a una significativa riduzione del rischio di frane nei territori interessati e contribuiranno alla mitigazione del rischio idrogeologico”.

“Questa particolare attenzione rivolta alle aree montane della nostra provincia, è confermata anche dal progetto “Adotta la Terra” promosso dall’Amministrazione Provinciale e con la collaborazione dei Comuni montani, del Consorzio di Bonifica, di Coldiretti, dell’Unione Agricoltori e Cia che intende valorizzare le attività agricole in montagna rilanciandone così lo sviluppo”. Afferma il capo ufficio tecnico settore montagna, Angelo Mussi.

Migliorare le condizioni della montagna favorisce la lotta allo spopolamento di questi territori, realizzando una controtendenza positiva. Nella tutela dell’ambiente il fattore umano è sempre il primo che va preso in considerazione. L’ambiente e il territorio sono infatti impensabili privi delle popolazioni che vi abitano, e ciò vale a maggior ragione e in modo particolare per gli abitanti della montagna”. Conclude il presidente del Consorzio Fausto Zermani.