Scontro per la Fondazione, Marazzi: “Non è più affar mio”

“Sono stato amareggiato, bastava chiedere visto che la situazione patrimoniale e’ sempre stata trasparente”. Ha ammesso lo scoramento, vissuto nei giorni in cui scoppio’ il “caso”, il presidente uscente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Giacomo Marazzi, che nel pomeriggio ha tenuto una seconda audizione – dopo quella tenutasi in Comune – sulla situazione patrimoniale dell’ente di via Sant’Eufemia, questa volta in Provincia.

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“I Fresh non sono mai stati sottoscritti” ha chiarito Marazzi, “abbiamo effettuato, non un acquisto di questi bond, come hanno fatto altre Fondazioni. Noi abbiamo sottoscritto uno swap decidendo via via se rinnovare la convenzione. Al terzo anno abbiamo iniziato a notare delle cose che non andavano bene: capimmo che alcune condizioni erano mutate. Banca d’Italia in quel periodo aveva convocato tutti i sottoscrittori dei Fresh, tranne noi, perché non avevamo comprato questi derivati. Sostanzialmente, Jp Morgan stava scaricando tutto il rischio dell’operazione su Monte dei Paschi e su chi aveva sottoscritto i Fresh bond. Per questo noi abbiamo citato in giudizio Jp Morgan e Prometeia, che allora aveva caldeggiato per iscritto questo investimento”.

Stesso discorso sulle minusvalenze, ha voluto sottolineare il presidente uscente: “Non esistono, nel 2008 tutti gli indicatori lasciavano presagire che fosse un titolo in ascesa. Si trattava non di un titolo di copertura, ma reale. Ci dava come possibilità, fino al 2014, di vendere a un prezzo prefissato, tenendo per noi la differenza. L’operazione si è chiusa senza perdite e l’abbiamo trasformata in obbligazione”.
Marazzi ha poi parlato di “Polizza Lombard”. abbiamo trasferito titoli per 32 milioni di euro, con un grosso vantaggio. Le minusvalenze non esistono: nascono se si vuole prendere in considerazione l’ipotesi di vendere i titoli e le obbligazioni, ma non è la nostra intenzione”.
In seguito la questione Funivie di Marilleva, dove “si è appena conclusa una causa ed è stato riconosciuto un indennizzo alla Fondazione di 4 milioni di euro, che sarà erogato a giugno 2013”.
Infine il presidente uscente ha ribadito che “dal 2005 al 2008 il nostro patrimonio è cresciuto di 40 milioni di euro”.

In sostanza Marazzi ha rispedito le accuse di investimenti “rischiosi” al mittente, aggiungendo che – a suo dire – c’e’ stata la volonta’ di creare il caso per attaccare la Fondazione”.

Il futuro della Fondazione: “Non ne ho idea – si e’ distaccato Marazzi – non e’ piu’ affar mio”. Idem sul presunto scontro, tra industriali e associazioni, per il vertice dell’ente: “Ormai sono fuori da queste cose”.