«Il silenzio che da alcuni mesi caratterizza il dibattito sul rischio di chiusura e accorpamento del 118 è assordante; non può protrarsi oltre questa situazione di incertezza». Il sindaco di Caorso Fabio Callori, dopo un incontro con il coordinatore provinciale dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) Paolo Rebecchi e alcuni membri del comitato contro la chiusura del 118, riporta l’attenzione su un caso un po’ dimenticato ultimamente: il progetto regionale di accorpamento delle centrali operative del 118 di Piacenza, Reggio e Modena nella centrale di Parma.
L’Azienda sanitaria di Piacenza e l’assessore regionale emiliano romagnolo alla Sanità Carlo Lusenti, come è stato evidenziato nel corso dell’incontro tra il candidato al Senato nelle liste del Pdl e Rebecchi, non hanno certo contribuito a rendere più chiara la situazione evitando di rispondere alle domande poste dal comitato contro la chiusura del 118.
Callori ha voluto ribadire che «la centrale del 118, esempio di professionalità, funzionalità ed efficienza, deve assolutamente restare sul territorio; ha mostrato una capacità di sinergia tra il personale professionista e volontario che è stata di ispirazione anche per altre realtà, non possiamo permettere che questo patrimonio venga gettato all’aria».
Rebecchi e il sindaco hanno voluto poi evidenziare le ripercussioni a catena che l’accorpamento avrebbe su progetti concreti che rappresentano un riferimento non solo a livello nazionale, ma anche europeo. E’ il caso del “Progetto vita”, il primo progetto Europeo di “Defibrillazione Precoce” che ha portato alla realizzazione di una rete di “defibrillatori semiautomatici ” dislocati in punti strategici della città e della provincia e utilizzati da personale “non sanitario”. Tutto questo potrebbe essere a rischio, per questo, ha concluso Callori, «il mio impegno non sarà solo quello di rivendicare risposte certe, ma di battermi per mantenere sul territorio le professionalità e la funzionalità della centrale operativa del 118».