“La riforma Balduzzi rischia di creare forti problematiche al comparto dei medici di famiglia”. E’ proprio la riforma dell’attuale ministro della Sanità al centro della tavola rotonda organizzata dallo Snami, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, che raduna la categoria dei medici di famiglia. Lo Snami chiama a raccolta non solo tutti i movimenti che si presenteranno alle prossime elezioni ma anche la cittadinanza, diretta interessata al tema in questione. Appuntamento dunque venerdì 15 febbraio alle 21 all’auditorium Sant’Ilario. I medici chiederanno ai candidati di Fare per Fermare il Declino, Rivoluzione Civile, Lega Nord, Lista Civica Monti, Movimento 5 Stelle, Pd, Pdl e Sel cosa hanno intenzione di garantire al comparto nel caso si trovassero a governare il Paese. Invitata anche la cittadinanza, per porre domande e chiarire dubbi sulla figura del medico di famiglia.
Sorvegliato speciale il decreto Balduzzi: “Una riforma che introduce il servizio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per il medico di famiglia – spiega il dott. Lamberto Tagliaferri – innovazione che ad un primo approccio potrebbe sembrare vantaggiosa per il cittadino. Ma a ben vedere, un servizio a tempo continuato introdurrebbe, per forza di cose, una sistema di turnazione per i medici, motivo per cui un paziente si troverebbe ogni volta uno specialista differente e non più il suo medico di fiducia. Il nostro mestiere prende il nome di ‘medico di famiglia’ proprio perché si viene a creare un rapporto stretto e personale tra medico e paziente, è basilare questo. Con la riforma Balduzzi questa relazione verrebbe meno”.
Altro tema al centro dell’attenzione i tagli a cui il comparto è soggetto. La Medicina di Famiglia ha un costo inferiore al 5% della spesa sanitaria globale e nonostante tutto sta subendo riorganizzazioni e riduzioni. Gli addetti ai lavori chiederanno dunque alle personalità politiche quali provvedimenti sarebbero pronti a prendere.
L’iniziativa è organizzata dal gruppo di medici di famiglia Roberto Florio, Chiara Sicari, Lamberto Tagliaferri, Umberto Gandi, presidente del sindacato, Pietro Reboli e Maurizio Botti.