Servizi idrici, il 7 marzo la scelta di Provincia e sindaci sulla gestione

Rimane ancora in sospeso la decisione di Piacenza sull’adeguamento tariffario per il servizio idrico richiesto da Iren. É questa la decisione dell’ufficio di presidenza allargato di Atersir – Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti – che si è riunito questa mattina in Provincia, dopo il precedente incontro di quindici giorni fa, alla presenza del presidente della Provincia Massimo Trespidi, dei sindaci, degli esponenti di Atersir Piacenza, del direttore dell’Agenzia Vito Belladonna e dei consulenti legali di Atersir. Sul tavolo ancora una volta la decisione sull’aumento tariffario – che rimane dunque in sospeso fino all’approvazione delle determinazioni tariffarie di Atersir il cui termine scade il 31 marzo  – e, parallelamente, la valutazione su una diversa futura gestione del servizio idrico piacentino.

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Bocce ferme, dunque, sul tema dell’adeguamento tariffario. Il tutto in attesa, come già annunciato, di una valutazione da parte dei consulenti legali sulle possibili soluzioni da adottare a fronte, come ha spiegato il presidente Trespidi, “degli investimenti omessi e dei ritardi accumulati” da parte di Iren Spa. Ma soprattutto in vista dell’imminente riunione del Consiglio locale di Atersir, in programma per giovedì 7 marzo. “In quell’occasione – ha illustrato il presidente della Provincia Trespidi – tutti i sindaci piacentini saranno chiamati ad esprimere il proprio parere in merito all’avvio delle procedure per il nuovo affidamento della concessione e sulla possibilità di cambiare rotta in merito ad un differente modello di gestione del servizio idrico. Ritengo scandalosa e volgare la risposta che Iren ha fornito alla lettera inviata dalla Provincia il 21 novembre scorso. Risposta che, nei fatti, conferma la non volontà di Iren di procedere con gli investimenti promessi”.

Il punto di partenza è il modello della Provincia di Reggio Emilia, che ha avviato un percorso partecipato per la realizzazione di un nuovo modello gestionale dei servizi idrici che si impone come possibile scelta nell’ambito dell’affidamento ex-novo degli stessi servizi (nel dicembre 2011 è cessato il periodo decennale di salvaguardia stabilito dalla legge regionale). Ma le ipotesi per la gestione del servizio rimangono comunque tre: l’affidamento a gara, l’affidamento a società miste con socio privato scelto a gara e l’affidamento in house.