Non inizia nemmeno la prima udienza in merito al crollo del ponte sul Po avvenuto il 30 aprile 2009. La prima puntata del processo era in programma al tribunale di Lodi ma la mancata notifica ad un avvocato della difesa ha di fatto impedito di partire, rinviando il tutto al 5 aprile. Gli imputati sono cinque dirigenti dell’Anas, rinviati a giudizio con l’ipotesi di reato di concorso nel crollo e disastro colposo. I cinque sarebbero in sostanza accusati di non aver proceduto alla necessaria manutenzione della struttura. Secondo i loro legali, invece, il crollo sarebbe da attribuire alle condizioni del fiume Po, in quel periodo straordinariamente gonfio per le fitte piogge. Il comune di Piacenza si era costituito parte civile, come anche Antonio Rinaldi, in auto al momento del crollo e ferito nella caduta, il Comune di San Rocco al Porto e i titolari di una società che dopo il crollo fu costretta a chiudere i battenti a causa, sostengono, di un calo degli affari imputabile al mancato collegamento con Piacenza.