AGGIORNAMENTO 11-2 ORE 15 – Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Maria Cristina Filippini, la 48enne di Castelsangiovanni accusata di aver ucciso la madre Anna Giuliana Boccenti. L’interrogatorio di garanzia si è svolto oggi nel primo pomeriggio alle Novate alla presenza del gip Giuseppe Bersani e degli avvocati difensori di fiducia appena nominati, Alessandra Salvadé ed Elena Marzi. Il fermo è stato convalidato e la donna resta in carcere. “Dopo aver letto le carte e aver parlato con i famigliari, nei prossimi giorni vedremo se sarà il caso di integrare le dichiarazioni già rese agli inquirenti” ha dichiarato l’avvocato Salvadé subito dopo l’interrogatorio di garanzia. I legali si riservano dunque di valutare la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica. La donna, figlia adottiva, è accusata di aver ucciso la madre nella notte tra domenica e lunedì scorso nell’appartamento di via Mameli a Castelsangiovanni. L’avrebbe soffocata forse colta da un raptus conseguente al rifiuto della madre di darle dei soldi. Dopo averla uccisa l’indagata avrebbe strappato dal collo della madre una catenina d’oro da 280 euro che avrebbe giocato ai videopoker. Tanti ancora i lati oscuri da chiarire di questa vicenda: ad esempio se abbia agito da sola oppure con un complice.
AGGIORNAMENTO 11.2 – “Lasciatemi stare!”. Questa la frase che alcuni vicini di casa di Anna Giuliana Boccenti hanno sentito pronunciare dalla 90enne la notte in cui è stata uccisa. Per ora la presunta unica responsabile è la figlia adottiva, Maria Cristina Filippini, 48 anni, che ha spiegato di aver ucciso l’anziana per rubarle una collana d’oro che poi ha rivenduto il lunedì mattina, poche ore dopo il delitto, ad un negozio Compro Oro di Castelsangiovanni per 280 euro. Ma proprio la frase pronunciata dalla Boccenti, “LasciateMI stare” lascia intendere che potrebbe esserci un complice, ipotesi emersa durante le indagini anche a causa di due impronte digitali diverse rinvenute dagli inquirenti sul cuscino con cui la donna è stata soffocata. Le indagini sembrerebbero tutt’altro che chiuse dunque. E intanto oggi per Maria Cristina è il giorno dell’interrogatorio di convalida davanti al Gip.
Sul fronte processuale, non è escluso invece che il legale della donna, Luca Caputi, possa chiedere la perizia psichiatrica sulla sua assistita.
Omicidio di Castello, Giuliana uccisa dalla figlia per 280 euro
AGGIORNAMENTO – Non solo avrebbe ucciso la madre per debiti di gioco, ma la mattina stessa di lunedì, dopo l’omicidio, Maria Cristina Filippini sarebbe andata a giocare al solito bar, dopo aver venduto per 280 euro la catenina sottratta ad Anna Giuliana Boccenti ad un Compro Oro di Castelsangiovanni. Lo stesso esercizio dove la Filippini si era recata già altre volte per vendere oggetti e permettersi di giocare al videopoker. A detta dei dipendenti del negozio, la donna appariva tranquilla, non destava alcun sospetto che facesse trapelare un’operazione per così dire ‘illecita’. E invece qualche sospetto dovevano già averlo gli inquirenti, dal momento che già lunedì pomeriggio i carabinieri si erano recati nel negozio per acquisire informazioni.
“Ho ucciso mia madre per pagare i debiti del videopoker”. Arrestata la figlia
Clamorosa svolta nelle indagini sull’omicidio di Castelsangiovanni. Dopo un interrogatorio estenuante con i carabinieri Maria Cristina Filippini ha confessato di aver ucciso la madre anziana ed è stata arrestata con l’accusa di omicidio. Può considerarsi chiuso il giallo sulla morte della 90enne Giuliana Boccenti, trovata senza vita nel letto della sua abitazione in via Mameli a Castelsangiovanni lunedì scorso. Di quel delitto si è presa la responsabilità la figlia 48enne, messa alle strette dai carabinieri che in questi giorni avevano raccolto pesanti indizi sul suo conto. Come una catenina d’oro che, subito dopo l’omicidio, la donna era andata subito a rivendere in un negozio compro oro. Quella catenina, recuperata poi dai carabinieri a sua insaputa, ha ammesso di averla strappata dal collo della madre dopo averla soffocata. Sembra che tutto sia da ricondurre ai debiti che la figlia aveva contratto per il vizio del gioco ai videopoker e al rapporto conflittuale con la madre. Il piemme Emilio Pisante sta completando la richiesta formale di convalida del fermo con la pesante accusa di omicidio volontario al quale si accompagna la richiesta di custodia cautalare. Il gip ha ora 48 ore per fissare l’interrogatorio di garanzia con la donna. Maria Cristina Filippini si trova ora alle Novate. Il suo avvocato d’ufficio è Luca Caputi. Quest’ultimo, contattato da Radiosound-Piacenza24, ha detto che incontrerà la donna tra lunedì e martedì. “Solo dopo il confronto potrò frmi un’idea di questa vicenda” sono state le sue parole.