Omicidio di Castello, ascoltati di nuovo i parenti dell’anziana uccisa

La sensazione è che si sia nel cuore di un crescendo investigativo che da qui a pochissimo tempo dovrebbe portare alla soluzione del caso. Un caso che ha scosso le coscienze e la sensibilità di Castelsangiovanni, di Piacenza e dell’Italia intera. Parliamo dell’omicidio di Anna Boccenti, detta Giuliana, la 90enne ammazzata barbaramente la notte tra domenica e lunedì mentre si trovava nel letto della sua casa al 26 di via Mameli, a Castello. Qualcuno è entrato in quella casa senza forzare la porta, ha frugato in un paio di stanze e poi è fuggito dopo aver soffocato una vecchietta indifesa con un fazzoletto infilato in gola e un cuscino premuto sul volto.

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Una brutalità paurosa già di suo e che risulta ancora più inquietante se si pensa alla debolezza della persona assalita e uccisa. Sul torace aveva addirittura segni riconducibili a un ginocchio, segno che il killer è salito fisicamente sul corpo dell’anziana per riuscire meglio nel suo intento.

Le indagini coordinate dal pm Emilio Pisante proseguono senza sosta, sempre più concentrate nell’ambiente di chi in qualche modo frequentava la casa di via Mameli; ormai pare assolutamente improbabile che la vittima non conoscesse il suo assassino. O i suoi assassini. Nelle ultime ore sono state risentiti il genero, le nipoti, la figlia e chiunque fosse legato alla povera Giuliana e che possa quindi contribuire a chiarire meglio i movimenti di chi entrava e usciva da quella casa.
Il movente non è ancora chiaro. Che si sia trattato di un furto andato male è un’ipotesi che resta in piedi ma non è la sola.