Parla Marazzi: «Mai spesi 15 milioni. Obbligazioni sottoscritte, non pagate»

«La Fondazione di Piacenza e Vigavano non ha mai acquistato bond Fresh e quindi non ha mai sostenuto alcun esborso monetario». E’ lo stesso presidente Giacomo Marazzi a ribadire e rimarcare il concetto già espresso nel comunicato inviato nel pomeriggio dall’ente di via Sant’Eufemia (leggi sotto) con il quale si smentiva la notizia uscita sul Corriere della Sera di ieri; notizia che parlava di un mostro da 15 milioni di euro in pancia alla Fondazione riferendosi a un’operazione che la stessa Fondazione avrebbe fatto nel 2008 e nella quale sarebbero coinvolti la banca d’affari americana JP Morgan, una banca lussemburghese e il Monte Paschi di Siena, il tutto consigliato da Prometeia che all’epoca era advisor della Fondazione piacentina.

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CAUSA CONTRO JP MORGAN E PROMETEIA – Nessun mostro in pancia alla Fondzione presieduta da Marazzi, dunque. Ed è lo stesso Marazzi a dirlo con chiarezza.
E sempre il presidente ha poi spiegato che «in tempi non sospetti e ben prima che emergessero tutti i guai giudiziari legati a Monte Paschi» la Fondazione ha avviato un’azione legale contro JP Morgan e la società di consulenza Prometeia perché l’operazione in questione si è poi rivelata più rischiosa rispetto a quanto prospettato in origine».

Un’azione legale civile, dunque. Viene da pensare, a questo punto, che se un ente fa causa a una banca e al suo stesso advisor qualche danno dovrà pur averlo subìto. E al presidente Marazzi, quindi, chiediamo di che tipo di azione si tratti visto che, come si legge nel comunicato stampa e come ha ribadito lui stesso, non c’è stato alcun esborso da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano e quindi, pare, nessun danno.
L’azione legale «consiste nella cancellazione dell’obbligazione» risponde il numero uno di via Sant’Eufemia.
Un’obbligazione era stata presa, dunque. «Sottoscritta – sottolinea Marazzi -, non comprata. E senza esborso finanziario». Obbligazione sottoscritta, dunque, ma senza esborso di 15 milioni di cui tanto si è parlato. «Esatto. Non abbiamo sborsato niente come si rileva anche dai conti riportati nei nostri bilanci».

 


SMENTITA UFFICIALE – La  Fondazione di Piacenza e  Vigevano non ha mai acquistato il titolo Fresh e quindi, non ha effettuato alcun esborso di denaro, a differenza di quanto riporta il Corriere della Sera di oggi (giovedì 31 gennaio 2013)”.

 

Arriva nel pomeriggio la smentita della Fondazione di Piacenza e Vigevano dopo l’aricolo uscito sul Corsera e nel quale si parlava di un acquisto da parte dell’ente piacentino per un totale di 15 milioni di euro al Monte dei Paschi di Siena, oggi al centro di una bufera che coinvolge il mondo finanziario fino a quello politico.

“Nell’aprile 2008 – prosegue la nota di via Sant’Eufemia – Prometeia, consulente finanziario di numerose  Fondazioni bancarie, consigliò alla Fondazione di Piacenza e Vigevano l’acquisto futuro (attraverso la  stipula di un contratto Swap) del titolo “Fresh”, specificando con parere scritto, che tale investimento aveva un “buon rendimento” e un basso profilo di rischio, ed era “coerente” con il portafoglio della Fondazione di Piacenza e  Vigevano.  Alla luce di tali valutazioni fu sottoscritto il relativo contratto di Swap con J.P. Morgan, in forza  delle condizioni che erano state prospettate”.

“Peraltro – prosegue il comunicato della Fondazione piacentina – nello scorso anno e, quindi ben prima dei fatti giudiziari riportati dalla stampa in queste settimane, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, resasi conto che le caratteristiche dello strumento finanziario  e del  titolo “Fresh” ad esso collegato erano differenti da quanto prospettato, comportando rischi superiori a quanto era stato indicato, avviò un’azione giudiziaria civile contro J.P. Morgan e Prometeia, contestando  l’operazione stessa.

Si ribadisce infine, che tale operazione è stata “sempre ampliamente illustrata in tutti i bilanci d’esercizio”.


CORRIERE DELLA SERA – Mentre il banchiere piacentino Ettore Gotti Tedeschi, oggi è stato interrogato dalla procura, risulterebbe che anche la Fondazione di Piacenza e Vigevano avrebbe acquistato 15 milioni di euro del pacchetto azionario da 1 miliardo della Monte Paschi di Siena.

Lo riporta il Corriere della Sera di oggi: la Fondazione di Piacenza e Vigevano avrebbe comprato una bella fetta del Fresh, ovvero 15 milioni. “Poi ci hanno piazzato sopra un derivato su consiglio di Prometeia – si legge – e controparte Jp Morgan. Quindi il ‘mostro’ che oggi hanno in pancia a Piacenza è un inestricabile swap sul complicatissimo Fresh. La sostanza è che lo swap del Fresh ha 10 milioni di minusvalenza”.

Il Bond Fresh è un “pacco” da 1 miliardo di euro che arriva da Siena, mittente Banca Mps. È una parte della provvista messa insieme nel 2008 per acquistare Antonveneta da Abn Amro. Si sapeva soltanto che a sottoscrivere quel miliardo di titoli fin troppo innovativi era stata la Fondazione Mps per il 49%. Ora i magistrati cercano di capire dove sia finito il resto.


GOTTI TEDESCHI – E’ stato interrogato a Siena Ettore Gotti Tedeschi, il piacentino già ai vertici dello IOR, la Banca Vaticana, ma anche rappresentante in Italia del banco Santander, istituto di credito coinvolto nella vicenda Monte dei Paschi di Siena, segnatamente nell’acquisizione di Antonveneta avvenuta nel 2007.

 

L’ istituto di Siena comprò Banca Antonveneta dagli spagnoli di Santander pagando oltre 10 miliardi di euro ed accollandosi debiti per altri 6 miliardi. Su questa cessione stanno indagando i Pubblici Ministeri senesi Aldo Natalini, Antonino Mastasi e Giuseppe Grosso e stanno sentendo Gotti Tedeschi come persona informata sui fatti.

Le accuse mosse agli ex vertici del Montepaschi sono molto pesanti. Si parla di associazione a delinquere, truffa, aggiotaggio, false comunicazioni e turbativa. I manager che si occuparono della cessione sembra siglarono una sorta di “patto” con Santander al fine di truccare i conti, alzare il prezzo e ottenere artatamente una plusvalenza.

Si aggiunge un nuovo filone, quindi, all’ inchiesta sull’ istituto di piazza Salimbeni, che sta registrando fortissime perdite in borsa e preoccupazione anche tra i correntisti e i risparmiatori.