Atlantis, Mara Bertocchi (Rsu): “L’accordo rimane, siamo fiduciosi”

Riunione tra le Rsu, i rappresentanti delle Risorse Umane e i due capireparto delle macroaree rivestimento e laminazione di Atlantis. Obiettivo definire le modalità di rotazione delle 20-30 persone che da qui al 31 marzo porteranno a termine le lavorazioni residuali. “Siamo riusciti ad incontrare le esigenze tecnico organizzative dell’azienda e le richieste del sindacato che voleva una certa correttezza nella gestione dei lavoratori” spiega Mara Bertocchi Rsu dell’azienda. “Lavoratori che saranno gli stessi che si sono occupati di queste produzioni fino ad ora. Salvo qualcuno dei dipendenti che si è fatto da parte a favore di altri colleghi più bisognosi di lavorare. Ringraziamo l’azienda che ci è venuta incontro e ringrazio Massimiliano Colombani che ha gestito i momenti di difficoltà dell’incontro di oggi”.

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Per quanto riguarda invece l’accordo saltato ieri al ministero del Lavoro Mara Bertocchi si definisce fiduciosa: “L’azienda ha mostrato la volontà di mantenere gli accordi presi la mattina del 10 gennaio, motivo per cui io reputo lo stop di ieri un incidente di percorso, una fase di stallo, destinata però a risolversi”.


Atlantis, salta la trattativa per cassa integrazione: garanzie a rischio

E’ saltato ieri sera a Roma l’accordo per la cassa integrazione straordinaria già dato per scontato e che riguardava i 180 lavoratori del cantiere navale Atlantis di Sariano di Gropparello in fase di smantellamento. Nella sede del ministero, dove si stanno portando avanti le trattative con le parti sociali e i vertici del gruppo torinese Azimut Benetti, di cui fa parte lo stabilimento di Sariano e quello più grande di Avigliana, intorno alle otto di ieri sera ci si è arenati a quanto pare sulla turnazione dei dipendenti nel periodo di cassa integrazione.

Dopo quasi otto ore di trattative serrata, il problema è nato per il cantiere torinese ma che inevitabilmente si ripercuote anche sui lavoratori piacentini visto che la procedura aperta è unica. Non tutto è perduto comunque: entro i 6 febbraio, data ultima concessa dai funzionari ministeriali, dovrà essere trovata la quadra evitando così di lasciare senza garanzie i lavoratori, sui quali in questo momento, ad accordo non firmato, pende ancora l’ombra della mobilità. 

Entro la mattinata di oggi, martedì 29 gennaio, le rappresentanze sindacali incontreranno di dirigenti aziendali per fare il punto della situazione e studiare eventuali mosse.