“Al coro di voci contrarie alla realizzazione della centralina idroelettrica a San Salvatore, si aggiunge la mia posizione personale. I meandri del Trebbia rappresentano un patrimonio ambientale e sociale della nostra comunità che deve essere salvaguardato. A sostenerlo non sono solo io: la coerenza di quello che dico si trova anche nelle norme fissate dalla Regione per disciplinare il settore delle fonti rinnovabili”. Con queste parole si è espressa Paola Gazzolo, assessore alla Sicurezza territoriale della Regione Emilia Romagna, intervenuta all’incontro pubblico promosso nella serata di giovedì alla Fondazione di Piacenza e Vigevano per discutere del contestato progetto. “Nel settembre 2011 un’apposita delibera di Giunta regionale ha approvato l’intesa con la Provincia di Piacenza per il mantenimento della disciplina restrittiva fissata dall’art. 100 del Piano territoriale di coordinamento provinciale”, ha spiegato la Gazzolo. “Concretamente, si è sancito il divieto di realizzare impianti per la produzione di energia idroelettrica lungo le aste principali di Trebbia, Aveto e Nure: nel caso di San Salvatore non mi sembrano rintracciabili eccezioni rispetto a questo principio generale”. Le disposizioni citate – secondo l’assessore – sono frutto di un percorso “coerente, rigoroso e condiviso con gli enti locali”. “Un percorso compiuto dalla Regione per regolare il campo delle fonti rinnovabili e assicurare il corretto inserimento nel territorio degli impianti di produzione, nel rispetto delle esigenze delle comunità locali e dell’ambiente”. “Sono sicura che la Valutazione di impatto ambientale avviata in Provincia rappresenti lo strumento per assicurare la più rigorosa valutazione del progetto di San Salvatore”, aggiunge l’assessore. “Questo approccio rigoroso consentirà comunque – come richiesto dai comuni del nostro Appennino – che la green economy possa rappresentare un motore di sviluppo e crescita sostenibili. Si tratta di un discorso da affrontare seriamente, senza preclusioni, ma nel rispetto del pregio e delle bellezze naturalistiche della nostra montagna”.